Negli ultimi 15 anni l'Italia ha perso il 30% di olive e di olio a fronte di un calo del 3% delle superfici. È uno dei dati emersi al convegno 'Olio di oliva: dalla tradizione al futuro' promosso dalla Confagricoltura e Unapol, che hanno chiamato a raccolta la filiera olivicola e il mondo delle istituzioni, per trovare una soluzione ai tanti nodi che affliggono un settore obsoleto e sempre più schiacciato dalla concorrenza. Obiettivo è ridare valore ad un prodotto che sta perdendo competitività e accrescere le potenzialità del mercato.
A fare sempre più paura sono i Paesi che si affacciano sul bacino mediterraneo, a partire dalla Tunisia. A preoccupare poi è la perdita di redditività degli operatori. dovuta agli alti costi di gestione, dai concimi ai fitosanitari, agli imballaggi, alla carenza di manodopera, e al calo produttivo dovuto ad un clima sempre più estremo.
Confagri,oliveto Italia è vecchio con il 61% delle piante che ha 50 anni
L'oliveto Italia è da ristrutturare: il 61% delle piante ha più di 50 anni, il 49% ha una densità per ettaro inferiore a 140 piante e solo l'1,5% ha più di 400 piante per ettaro. Il quadro che emerge dall'analisi di Confagricoltura, è di un oliveto vecchio e poco competitivo. Occorre quindi aumentare la produttività, rendere la gestione dell'oliveto economicamente più sostenibile e al contempo favorire azioni di rinnovamento degli impianti produttivi con modelli moderni che consentano di accrescere la capacità competitiva, come gli impianti ad alta densità da implementare senza pregiudizi per varietà. Infine, ma non ultime, la formazione e la valorizzazione del prodotto, a iniziare dalle scuole e dalla ristorazione. L'olio di oliva italiano non è sufficientemente valorizzato, sottolinea Confagricoltura, ma non è neanche conosciuto bene dai consumatori, i quali, nelle scelte della spesa, rischiano di affidarsi esclusivamente al fattore prezzo. "L'eccessiva frammentazione delle aziende e la necessità di garantire un valore equo all'olio extravergine italiano sono sfide che richiedono visione e cooperazione", ha detto Tommaso Loiodice, presidente di Unapol, Unione nazionale associazioni produttori olivicoli, nel ribadire l'impegno nel rafforzare la collaborazione con Confagricoltura. Formazione, innovazione e adeguamento alle nuove tecnologie sono le chiavi per dare slancio a un comparto storico ma bisognoso di rinnovamento".
La Pietra, tavolo olivicolo entro marzo
"Entro i primi 15 giorni di marzo verrà convocato il tavolo olivicolo, istituzionalizzato prima di Natale, dove verrà presentato il Piano nazionale". Lo ha annunciato il sottosegretario al Masaf, Patrizio Giacomo La Pietra nel corso del convegno sull'olio d'oliva promosso da Confagricoltura con Unapol. "Le linee guida del Piano sono quasi pronte, abbiamo qualche cosa ancora da definire e per questo ho aspettato a convocare il tavolo. Il piano - ha riferito La Pietra - darà obiettivi e strategie per poter lavorare sul settore. Spero di arrivare alla prossima finanziaria per aver le risorse necessarie da mettere a terra". Tra i punti principali del piano anticipati dal sottosegretario, la promozione con un'unica interprofessione, una maggiore distintività della qualità all'interno della definizione Evo e poi l'aumento della produzione, rinnovando gli impianti sempre con cultivar nazionali e della meccanizzazione, senza aver paura degli impianti intensivi.
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