È stato firmato a Berlino alla
presenza del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, del
ministro della Cultura tedesco, Claudia Roth, e
dell'ambasciatore d'Italia a Berlino, Armando Varricchio, un
accordo per la restituzione di 25 oggetti di provenienza
italiana appartenenti alla Fondazione per l'Eredità Culturale
della Prussia (Spk) presieduta da Hermann Parzinger e
attualmente esposti presso l'Altes Museum nella sezione della
collezione di antichità classiche.
L'intesa è stata messa a punto in seguito alla stretta
collaborazione tra i ministeri della Cultura italiano e tedesco,
la Fondazione e il museo di Berlino nelle operazioni di
valutazione e provenienza dei beni culturali provenienti da
scavi illegali o da rapine, tracciando il percorso delle
collezioni archeologiche, dal rinvenimento al loro ingresso nei
siti espositivi.
Grazie all'accordo, fortemente voluto dal ministro Sangiuliano,
torna in Italia un prezioso corredo funerario di provenienza
appula, composto da 14 vasi e dieci piatti decorati, oltre a un
frammento di affresco proveniente da una villa di Boscoreale.
Il corredo funerario figurava nell'elenco di beni trafugati dal
noto trafficante d'arte Giacomo Medici, condannato nel 2009 per
traffico illecito di beni culturali. In base alle indagini, fu
prima acquisito da una famiglia svizzera (collezione Cramer) e
poi rivenduto da un commerciante di antichità, tale Christopher
Leon, all'Altes Museum per 3 milioni di marchi nel 1984.
Su 21 dei 25 reperti le autorità giudiziarie competenti (le
Procure della Repubblica di Roma e Foggia, quest'ultima
rappresentata alla cerimonia dalla Sostituta Procuratrice Rosa
Pensa) hanno aperto procedimenti giudiziari, a seguito delle
indagini dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale
ed emesso provvedimenti di confisca. Finora l'autorità
giudiziaria tedesca ha rifiutato di dare esecuzione ai decreti
emessi dalla procura di Roma per mancato rispetto del diritto
alla difesa dell'Altes Museum, non essendogli stata data la
possibilità di partecipare all'udienza che ha determinato il
decreto di confisca.
Vista la volontà della Fondazione dei Musei della Prussia di
restituire i reperti è stato inoltre negoziato un accordo di
collaborazione che, sul modello di intese sottoscritte con altri
musei stranieri, prevede, in cambio della restituzione, il
prestito per quattro anni (rinnovabile una volta) di alcuni
reperti al museo tedesco di cui 2 provenienti dal Museo
Archeologico Nazionale di Napoli e 2 dai Parchi Archeologici di
Paestum e Velia.
"Si tratta di reperti archeologici che gli esperti reputano di
grande importanza. Abbiamo condotto un serrato lavoro
diplomatico per riportarli in Italia. Ringrazio il governo
tedesco per il rispetto delle regole. Continueremo a lavorare
per riportare in patria quanto illecitamente finito all'estero",
ha affermato Sangiuliano.
Per il ministro Roth "questo rimpatrio è un chiaro esempio
dell'efficacia della tutela dei beni culturali in Germania e in
Europa. Ciò che evidenzia il rimpatrio di oggi è il significato
profondo della tutela, ovvero identificare e proteggere i beni
culturali che provengono da saccheggi, rapine, contrabbando e
scavi illegali. Altrettanto importante è la stretta
collaborazione tra Germania e Italia in questo campo: finora
nessun altro Paese ha ricevuto così tanti resi di beni culturali
scambiati illegalmente come l'Italia".
"La sottoscrizione dell'accordo con l'Spz è un esempio per la
diplomazia culturale e ha dimostrato come il lavoro di
cooperazione delle istituzioni di entrambi i Paesi è stato
necessario per la protezione e la valorizzazione della nostra
eredità culturale", ha aggiunto il segretario generale del
ministero della Cultura, Mario Turetta, firmatario dell'accordo
per il dicastero.
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