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Sulle Tre Cime tra neve, relax e panorami unici

Sulle Tre Cime tra neve, relax e panorami unici

Dal carattere autentico dell'Alta Pusteria alle piste notturne

SAN CANDIDO, 29 gennaio 2025, 15:40

di Mirco Paganelli

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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   Nel cuore della Val Pusteria c'è un luogo in cui il fascino delle Dolomiti, Patrimonio dell'Umanità Unesco, si intreccia con un'offerta turistica d'eccellenza. In inverno l'area delle Tre Cime, simbolo delle Dolomiti nel mondo, spalanca le porte agli amanti della neve che dalle piazze di paese alle malghe di montagna riscoprono l'autentico carattere altoatesino.

    Non solo sci, ma anche snowboard, slittino, ciaspole e sci di fondo senza mai staccare gli occhi da panorami mozzafiato. È quanto offre il comprensorio sciistico 3 Cime / 3 Zinnen che conta 115 chilometri di piste per ogni livello di preparazione, servite da impianti di risalita moderni.

    "Di solito a gennaio c'è meno gente, eppure quest'anno ce n'è tanta, non possiamo lamentarci", ammette dallo staff marketing Sophia Amhof, che sottolinea come l'estensione del comprensorio su cinque montagne permetta agli sciatori di diluirsi.

    Difficile, dunque, trovare code per risalire. La discesa più emozionante è senz'altro la Holzriese II, la pista più ripida d'Italia che, con una pendenza del 71%, è adatta solo ad esperti. Ampie e soleggiate la maggior parte delle piste. La zona è conosciuta anche per le sue baite dove gustare piatti tipici come il gulasch di cervo o i tirtlan con zuppa d'orzo.

    Ma il fascino del comprensorio 3 Cime non si esaurisce sciando.

    Dal belvedere del Monte Elmo si può ammirare la Meridiana di Sesto, un gruppo di vette che indicano l'ora quando il sole si posiziona su ciascuna di esse; un orologio naturale utilizzato in passato dagli abitanti della valle.

    L'attuale stagione si preannuncia inedita per il 3 Cime, dato che resterà aperto fino al 21 aprile. "È una scommessa - ammette Amhof -, non siamo mai rimasti aperti così a lungo". A valle la speranza è una sola: che continui a nevicare.
    Del comprensorio fa parte anche il Monte Baranci, a San Candido, dove lo svago prosegue la sera sulla pista illuminata aperta ogni martedì e venerdì dalle 19 alle 22. Un appuntamento apprezzato sia dagli abitanti del posto che si sgranchiscono così le gambe dopo il lavoro, sia dai turisti, sempre più internazionali. Una curiosità: negli ultimi anni è esplosa la presenza dei brasiliani che soggiornano per periodi lunghissimi.
    "Un gruppo ha prenotato un cinque stelle per un mese", raccontano in paese.
    Nonostante il successo turistico, l'Alta Pusteria ha saputo però preservare il suo spirito originario. Così è nella mite Sesto, oggi celebre per avere dato i natali al numero uno del tennis mondiale, Jannik Sinner. È qui che un suo coetaneo, Florian Tschurtschenthaler, 23 anni, ha deciso di aprire un laboratorio di scultura in legno. Gli ambienti semplici e calorosi, tra scarti di legno e tappeti di trucioli, incarnano l'indole di questa terra. "Viviamo in un posto dove tutti vengono in vacanza, ma per noi è casa. Uscire e ammirare il panorama è un privilegio che cerco di non dare mai per scontato", racconta l'artista mentre scolpisce opere ispirate alla natura, figure sacre e volti, compreso quello del compaesano Jannik.
    "Della zona Tre Cime, Sesto/Sexten è il paese più alpinistico - spiega Hannes Egarter, direttore dell'associazione turistica locale - È qui che, con le scalate delle prime vette, è cominciato il turismo dolomitico". Una storia pionieristica ben raccontata nella Casa della Montagna (Haus der Berge), un innovativo centro visitatori costruito con il legno recuperato dalla tempesta Vaia.
    Fra gli altri borghi della zona si annoverano Dobbiaco, Villabassa e Braies. Ma la vera perla è San Candido, capoluogo ufficioso dell'Alta Pusteria. L'elegante cittadina è impreziosita dalla Collegiata, capolavoro dell'architettura romanica, che in 800 anni non ha subito alterazioni. Al suo interno, il crocifisso Duecentesco in legno scolpito rappresenta un'opera d'arte di inestimabile valore dalle cromie rimaste intatte grazie alla fuliggine dei ceri votivi.
    Dopo la rifondazione nel 769 d.C., San Candido è diventato il primo grande insediamento della Val Pusteria. All'estremità ovest del corso principale sorge il complesso di cappelle votive del Seicento, fra cui una riproduzione in scala 1:6 del Santo Sepolcro di Gerusalemme, "uno dei più begli esempi di devozione popolare in tutto l'arco alpino", commenta lo storico Curti Covi. Aperto sporadicamente, per accedervi è bene contattare l'ufficio turistico.
    A queste latitudini il soggiorno non è mai economico, ma la qualità dell'offerta è difficilmente eguagliabile. Nella cornice di San Candido, fra arte, caffè eleganti e case tradizionali in legno, si trova anche il meglio della gastronomia altoatesina.
    Markus Auer, chef del prestigioso Naturhotel Leitlhof, racconta dalla sua cucina: "Cuciniamo in modo naturale utilizzando prodotti locali. La carne Angus proviene dal maso di famiglia e collaboriamo con piccoli produttori della zona per offrire prodotti freschi come formaggi, uova, selvaggina, trote...". Tra le sue creazioni, il petto d'anatra arrosto con purè di mela, vino rosso e gallette di patate della Val Pusteria, un omaggio alla tradizione rivisitata in chiave moderna. Ma al Leitlhof le esperienze sensoriali varcano le pareti in legno delle sale ristoranti panoramiche grazie al calendario di escursioni, yoga e aufguss (ventilazioni della sauna). 
   

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