Circa 40.000 posti di lavoro
potrebbero essere a rischio a Barcellona nel caso in cui le
autorità locali confermassero l'intenzione di non rilasciare
licenze per appartamenti turistici dopo il 2028: è quanto indica
uno studio della società di consulenze Pricewaterhouse Coopers
(PwC) citato oggi da Apartur, l'associazione del settore nella
città catalana. Secondo tale analisi, nel 2023 le attività
economiche legate a B&B e altri tipi di soluzioni turistiche
simili ha generato a Barcellona un impatto per il Pil pari a
oltre 1,9 miliardi di euro. Un volume economico che sarebbe a
rischio in caso di futura eliminazione di questo tipo di
offerte.
"I dati segnalano che gli alloggi turistici regolati hanno un
forte impatto economico a Barcellona, e la loro proibizione
comporterebbe la distruzione di posti di lavoro, la riduzione di
entrate e un impatto negativo per lo sviluppo di altri settori,
ad esempio il commercio o la ristorazione locale", ha
sottolineato Anna Merino, partner di PwC che ha presentato lo
studio.
Apartur, da parte sua, chiede al comune di Barcellona di
riconsiderare il piano per proibire gli appartamenti turistici
dopo il 2028. Il sindaco della città, il socialista Jaume
Collboni, aveva annunciato questa misura nell'ottica di favorire
una riduzione dei prezzi del mercato immobiliare, in particolare
per quanto riguarda gli affitti, diventati spesso inaccessibili
per molti cittadini, anche a causa di offerta insufficiente.
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