Si intitola "Il batiscafo Trieste:
il progetto di Auguste Piccard, il sogno di Diego", la mostra
inaugurata il 28 dicembre al civico museo della guerra per la
pace 'Diego de Henriquez' di Trieste, allestita in occasione dei
70 anni dall'immersione del mezzo nella Fossa Tirrenica vicino
all'isola di Ponza avvenuta il 30 settembre 1953.
Un'impresa epica, che l'esposizione ripercorre attraverso i
ricordi di Diego de Henriquez, che per primo in Italia sostenne
il progetto di Piccard. Documenti d'archivio, fotografie,
giornali e altre testimonianze raccontano il rapporto, dai primi
anni '50, tra Piccard, suo figlio Jaques e lo stesso Henriquez,
entusiasta del progetto e pronto a sostenerlo.
Per la prima volta vengono esposti documenti originali del
carteggio di Jaques Piccard e Diego de Henriquez che hanno
permesso di ricostruire la storia della spedizione
italo-svizzera del batiscafo, costruito a Monfalcone nei
Cantieri riuniti dell'Adriatico e nelle Acciaierie di Terni,
prima dell'assemblaggio eseguito dalla Navalmeccanica di
Castellamare di Stabia, con il supporto logistico della Marina
militare italiana.
La Us Navy lo acquistò nel 1958. A bordo Jacques Piccard e il
militare della US Navy Don Walsh raggiunsero il punto sott'acqua
più profondo del pianeta, la Fossa delle Marianne, 10.916 metri.
Oggi il mezzo si trova al National Museum of the Us Navy di
Washington.
La mostra a Trieste, curata da Antonella Cosenzi,
responsabile del museo, è realizzata con la collaborazione di
Enrico Halupca, il primo a valorizzare le testimonianze di Diego
de Henriquez sull'argomento, nel suo libro 'Il Trieste'. Sarà
visitabile fino al 3 marzo.
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