Apre al Museo Egizio la Galleria
della Scrittura, 1.000 metri quadrati al terzo piano che
ampliano il percorso espositivo e consentono un viaggio a
ritroso nel tempo di 4,000 anni. Sotto i riflettori non solo i
geroglifici e l'avventura che nei secoli portò alla loro
decifrazione e alla nascita dell'Egittologia, ma anche lo
ieratico, il demotico e poi il copto. Raccontare la storia della
scrittura antica, nelle sue varianti ed evoluzioni significa
anche descrivere la società, le articolazioni dello stato e in
ultimo la figura dello scriba, custode della memoria storica
dell'antica civiltà egizia e depositario di un saper fare, che
affonda le sue origini nel mito ed è avvolto da un'aura quasi
sacra. "E' la parte più bella del museo, vogliamo fare parlare i
documenti", ha sottolineato il direttore Christian Greco.
Il progetto espositivo è stato firmato da tre curatori del
Museo: Paolo Marini, Federico Poole e Susanne Toepfer,
quest'ultima responsabile della Papiroteca del Museo, che ospita
una delle più significative collezioni di papiri al mondo. La
Papiroteca dell'Egizio è uno scrigno di più di 800 manoscritti,
interi o riassemblati, e oltre 23.000 frammenti di papiro, che
documentano più di 3.000 anni di cultura materiale scritta in
sette scritture e otto lingue.
I papiri non furono l'unico supporto che ha condotto fino a
noi i testi antichi, raccontati nella Galleria della Scrittura
anche da postazioni multimediali, alcune delle quali
interattive. "Il Museo, che quest'anno ha superato il milione
di visitatori italiani e stranieri, si arricchisce di contenuti
e si prepara ai festeggiamenti del Bicentenario" ha detto la
presidente dell'Egizio Evelina Christillin
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