Una mostra monografica, la prima
in Italia, di Nathaniel Mary Quinn in cui le opere dell'artista,
noto per i suoi ritratti pittorici che richiamano la
scomposizione e il collage, saranno messe a confronto con le
opere della ritrattistica rinascimentale fiorentina. E' quanto
propone la mostra dal titolo 'Split Face', in programma dal 7
ottobre all'11 marzo 2024 al Museo Novecento di Firenze, ma
anche al Museo Stefano Bardini.
Insieme ai capolavori di Donatello, del Pollaiolo, dei Della
Robbia, e a quelle di Felice Casorati, Virgilio Guidi, Carlo
Levi, si spiega in una nota, verranno presentate oltre quindici
opere dell'artista provenienti dal suo studio e da alcune
collezioni pubbliche e private. In mostra anche alcuni nuovi
dipinti creati appositamente per questa rassegna e messi in
diretto dialogo con i ritratti del Rinascimento fiorentino e dei
maestri italiani del 20esimo secolo. I ritratti di Quinn, a
tratti grotteschi, distorti e scombinati, sono realizzati con
una meticolosa attenzione ai particolari, i volti sembrano
ritagliati, come immagini fatte a pezzi e poi ricombinate.
"Sfidando il canone della bellezza che ha dominato la
ritrattistica fino all'Ottocento - spiega Sergio Risaliti,
direttore del Museo Novecento e curatore della mostra - Quinn
percorre la via aperta dai grandi maestri del Novecento, tra cui
Pablo Picasso e Francis Bacon, promuovendo una libertà di
interpretazione della figura umana, della composizione,
dell'equilibrio e della indagine psicologica, e formulando un
linguaggio anti-accademico che risulta sempre originale e
spiazzante".
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