(di Antonella Brianda)
Nei registri dell'Ordine degli
Architetti di Sassari ha chiesto di essere iscritta come
architetta e non con la desinenza maschile che molte sue
colleghe continuano a portare. Una scelta che ha un grande
significato e che fa sentire Mercedes Nardone, 29 anni, romana
ma trapiantata in Gallura, ancora più "impegnata in quello che
fa". Laureata in Architettura alla Sapienza di Roma, per metà
spagnola e per metà capitolina, città nella quale ha vissuto
fino al 2018, quando parla del suo lavoro e della scelta, a
tratti azzardata, di trasferirsi prima a Golfo Aranci e poi a
Cannigione, sulla costa a nord est dell'Isola, lo fa con un moto
d'orgoglio e una passione che traspare da ogni singola parola
che usa.
Mercedes le sceglie accuratamente quando descrive il motivo
per il quale ha lasciato un lavoro fisso e la famiglia a Roma,
facendo "un salto nel vuoto" sulle orme dei grandi architetti
che hanno costruito la Costa Smeralda. Sono loro, i padri
fondatori di Porto Cervo e delle ville-monumenti che questa
parte di costa custodisce, ad aver spinto la giovane
professionista a trasferirsi in Gallura, dove adesso collabora
con lo studio di un noto architetto a Poltu Quatu e nella
Piazzetta del Principe a Porto Cervo.
"Mi affascinava l'idea di fare il percorso dei grandi
architetti romani, e infatti ho scelto il corso di laurea
classico in cui la scuola è molto teorica e poco pratica -
racconta all'ANSA -. Poi però si sono aperti per me altri
scenari. Da subito ho lavorato per mio padre, che è geometra e
ha uno studio tecnico a Roma, ma nell'estate del 2018, quando mi
trovavo in Sardegna in vacanza con i miei, sono capitata per
sbaglio a Poltu Quatu in uno studio di architettura e ho chiesto
se potevo fermarmi lì per fare degli stage".
"Così è cominciato tutto: dal lunedì al giovedì lavoravo con
un part time verticale e poi partivo nel fine settimane con la
nave per la Sardegna, per dirigermi a Poltu Quatu. Dopo un po'
che facevo quella vita da nomade ho capito che dovevo prendere
una decisione. Quando mi sono laureata ho fatto la scelta di
vivere in Sardegna, una cosa che mi faceva anche paura perché
venivo da Roma e stavo approdando in un piccolissimo centro come
Golfo Aranci".
Se all'inizio la scelta di Mercedes era parsa a molti, lei
compresa, un salto nel vuoto, ora la sua situazione lavorativa è
stabile e affermata. "Comincio ad inquadrare una visione che è
quasi una missione", confessa. Missione che la sta portando
all'interno di alcune tra le più belle e affascinanti
costruzioni della Costa Smeralda. "Penso che progettare oggi sia
molto più noioso rispetto a come si lavorava negli anni '60 in
Costa Smeralda - spiega -. Qui sto imparando che l'architettura
va di pari passo con una realtà molto artigianale, con le
conoscenze degli artigiani che hanno dei knowhow che
appartengono solo a quelle persone. Figure come i ferraioli, i
falegnami, sono loro quelli che hanno contribuito a fare la
storia dell'architettura in Costa. Ed è questo l'aspetto che mi
affascina di più. Quando entro all'interno di alcune ville mi
commuovo fino quasi a piangere, tanta è l'ammirazione per queste
architetture".
Attratta dalla concezione plastica di arte totale e sintesi
delle arti, in cui tutto nasce insieme alla natura che circonda
l'artista, Mercedes Nardone con i suoi lavori sta cercando di
catturare l'essenza della poetica architettonica che
caratterizza le costruzioni smeraldine. "La luce sulle pareti di
certe case qui vibra, con dei chiaroscuri impressionanti - svela
-. Tutto si fa sul posto, con materiali puri e l'esperienza e la
prima impressione dell'architetto sono alla base del lavoro, non
una valanga di bozzetti ma le emozioni che un luogo e una
struttura generano nel progettista. Sono cose che ho ritrovato
in una delle ville per me più belle che ho visitato e che spesso
ritorno a visitare per studiarne le finiture, la Villa Petra di
Sonia Vinante a Porto Cervo".
Con il suo sguardo attento che cattura e 'ruba' dettagli
architettonici, Mercedes Nardone si aggira tra gli scorci della
Costa Smeralda che lei considera la culla dell'architettura
organica.
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