(di Amalia Angotti)
Stellantis non ha allo studio la
vendita di Maserati e neppure "l'intenzione di aggregare il
Tridente ad altri gruppi italiani del lusso". II chiarimento
arriva in serata dopo la lettera del segretario generale della
Uilm, Rocco Palombella, a John Elkann, presidente sia di
Stellantis sia di Ferrari. Secondo il numero uno della Uilm
"l'uscita da Stellantis e la nascita di un polo del lusso
Ferrari-Maserati è indispensabile per valorizzare le rispettive
caratteristiche qualitative e di mercato e per salvaguardare
tutti i posti di lavoro e un settore così strategico per la
nostra economia".
Una posizione preceduta nei giorni scorsi da rumors sulla
possibilità di uno spin off del Tridente e di un suo ingresso
nell'orbita della casa di Maranello, ritornati in auge dopo che
l'amministratore delegato Carlos Tavares aveva osservato che se
un brand del gruppo non si fosse rivelato redditizio avrebbe
potuto essere ceduto. Anche la responsabile finanziaria di
Stellantis, Natalie Knight, ha spiegato che "potrebbe essere
valutato in futuro su quale sia la migliore sede per Maserati".
Stellantis ribadisce "l'impegno incondizionato per il
brillante futuro di Maserati come unico marchio di lusso dei
suoi 14 brand" e ricorda e che "ognuno di essi ha un orizzonte
di 10 anni per costruire un business redditizio e sostenibile,
pur riconoscendo che la volatilità del mercato e le situazioni
temporanee possono causare fluttuazioni". "Maserati - spiega
Stellantis - è in una fase di transizione verso
l'elettrificazione con il programma Folgore Bev che sarà
integrato da versioni Ice per la Granturismo e ibride per la
Grecale, mentre confermiamo che sono in preparazione anche i
successori della Quattroporte e del Levante. Le dichiarazioni
rilasciate a questo proposito non trovano alcun tipo di
corrispondenza nel contesto della strategia di Maserati
all'interno del piano strategico a lungo termine Dare Forward
203" di Stellantis. La missione di Maserati è scrivere il futuro
della mobilità attraverso le migliori prestazioni nel segmento
del lusso, concentrandosi sui desideri dei propri clienti".
Nella lettera a Elkann, Palombella ricorda che "lo
stabilimento di Grugliasco è stato chiuso, lo stabilimento Ciro
Menotti di Modena, fiore all'occhiello del Tridente, è quasi
fermo e l'Innovation Lab sta per essere smantellato, mentre a
Mirafiori è cessata la produzione di Levante e a Cassino si
producono poche unità di Grecale. Tutto questo ha portato a
migliaia di lavoratori in cassa integrazione, alla perdita di
posti di lavoro e di preziose professionalità, che in molti casi
hanno rafforzato i competitor".
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