Parole di odio nei confronti della
comunità omosessuale, riferimenti ad Hitler, insulti di bassa
lega proprio in concomitanza della manifestazione Rimini Summer
Pride del 2017 sono valsi una denuncia per diffamazione e odio
omofobo nei confronti di una donna residente a Riccione e un
uomo di Novafeltria, nel Riminese. Entrambi, nel luglio del
2017, avevano postato sui social insulti e commenti offensivi
nei confronti della manifestazione organizzata a Rimini per la
giornata dell'orgoglio lgbtq+.
Secondo i quotidiani locali, il procedimento ha visto una
fase d'indagine conclusasi con la richiesta da parte della
Procura della Repubblica di un'archiviazione. Ma dopo una
strenue battaglia portata avanti dall'avvocato di parte offesa,
Christian Guidi in rappresentanza di Marco Tonti come presidente
protempore dell'associazione Arcigay di Rimini, un'opposizione
all'archiviazione e quasi 8 anni di attesa, oggi si terrà il
processo davanti al giudice monocratico di Rimini.
"Pur non condividendo l'assunto della Procura della
Repubblica per cui le offese essendo dirette "alla comunità
omosessuale o agli omosessuali in genere" debba essere esclusa
la punibilità - scrive l'avvocato Guidi - nel caso di specie vi
sono elementi inequivoci che gli indagati si riferissero agli
omosessuali della provincia di Rimini e più in particolare a
quelli associati ad Arcigay Rimini e agli organizzatori del
Summer Pride". Inoltre l'avvocato di parte offesa spiega che "la
discussione in chat, circoscritta al territorio riminese, è
correlata alla presentazione della manifestazione Summer Pride
da parte di Arcigay Rimini; gli indagati parlano esplicitamente
di "processione riparatoria" la prima che viene celebrata
proprio contro il Summer Pride e gli omosessuali di Arcigay
Rimini; si fa riferimento inoltre al Comune di Riccione che non
ha concesso il patrocinio (unico comune costiero della
Provincia) al Summer Pride e ad Arcigay". Il gip accogliendo la
tesi della parte offesa ha quindi rinviato a giudizio e oggi
parte il processo.
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