La Corte di appello di Bologna,
terza sezione penale, ha assolto una donna di 48 anni a processo
per due episodi di furto, uno solamente tentato, a Savignano sul
Rubicone (Forlì-Cesena), il 23 febbraio 2020. In primo grado il
tribunale di Forlì aveva condannato l'imputata, a due anni e
otto mesi.
L'accusa riguardava il tentativo di rubare denaro ad una
donna, in strada, dopo averle detto di essere una dipendente
della filiale della banca dove aveva il conto e che era
necessario firmare un atto per ritirare la pensione. Poi, poco
dopo e a poca distanza, erano stati sottratti gioielli ad una
coppia di anziani: erano stati avvicinati da una persona che
diceva di essere la sostituta del medico di base, che li aveva
convinti a togliersi gli oggetti preziosi e a riporli in un
fazzoletto, per poter spalmare una crema contro i reumatismi.
Era stato coinvolto anche un uomo, presunto complice, assolto
già in primo grado.
La difesa, avvocato Matteo Murgo, impugnando la condanna per
la donna, aveva sottolineato l'incertezza dei riconoscimenti che
le vittime avevano fatto, descrivendola in modo sommario e
indicando negli album fotografici mostrati persone diverse, tra
fase di indagini e dibattimento. L'imputata aveva a carico
segnalazioni di fatti commessi con modalità analoghe, ma sempre
la difesa ha sottolineato come i reati accertati fossero
risalenti a circa dieci anni prima. La Corte ha dunque assolto
l'imputata, riformando la sentenza di primo grado. Di recente
era stata assolta anche in un altro processo, dove era stata
accusata sempre per fatti simili.
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