Era il 30 novembre 2024, quando nel
primo pomeriggio, raffiche di vento violente ed improvvise,
hanno sradicato un albero all'interno del Campus dell'Università
di Fisciano. Cadendo con violenza al suolo, il grosso pino ha
colpito tre ragazzi che si trovavano nei paraggi, che sono
rimasti incastrati sotto il peso dei rami, riportando
soprattutto uno di loro, gravi ferite. Dopo quasi 4 mesi da quel
fatto, il giovane ricoverato in condizioni critiche, ha lasciato
l'ospedale Ruggi di Salerno, per raggiungere il centro di
riabilitazione di Imola. Il ragazzo dopo l'incidente, cosi come
gli altri tre, era stato trasportato d'urgenza nell'ospedale
salernitano, dove la situazione era apparsa molto difficile. La
forza inesorabile, repentina ed inaspettata dell'albero rimosso
dal vento, aveva causato colpendolo, la lesione della colonna
vertebrale, un importante trauma cranico, fratture diffuse,
costali, e del bacino.
I medici del Ruggi, senza perdere la speranza, hanno assistito
il paziente con grande umanità e professionalità, contribuendo
ogni giorno al suo miglioramento seppur graduale, fino alla sua
dimissione. La Rianimazione, la Neurochirurgia, dove è stato
sottoposto a tre delicati interventi chirurgici, la Pneumologia,
il sostegno costante degli psicologici, lavorando in sinergia
hanno supportato il ragazzo in ogni fase attraversata ed
affrontata con coraggio e determinazione. Oggi è un nuovo giorno
per il giovane: ad Imola lo aiuteranno a riacquistare le
capacità motorie e la direzione strategica del Ruggi, i medici
che hanno lottato con lui e per lui, gli infermieri diventati
amici, gli augurano di ritornare a vivere al più presto e
appieno, la sua giovane età.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA