BOLOGNA, 25 MAR - C'è anche il dipendente di un ufficio postale della bassa bolognese, ora sospeso, fra le dieci persone destinatarie di misure disposte dal Gip di Bologna Claudio Paris nell'operazione 'On air', condotta dalla Direzione investigativa antimafia con il supporto di carabinieri e guardia di finanza e diretta dal pm Roberto Ceroni, contro un presunto giro di riciclaggio e fatture false che avrebbe coinvolto soprattutto imprese del settore dell'edilizia e delle costruzioni. L'indagine, avviata nel 2019 da una segnalazione per operazione sospette arrivata dalla Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo, interessa anche le province di Modena, Roma, Napoli e Caserta.
Gli indagati sono 27 e le dieci persone che hanno ricevuto misure coercitive o interdittive sono accusate di associazione per delinquere finalizzata all'emissione di fatture per operazioni inesistenti, riciclaggio, autoriciclaggio e sostituzione fraudolenta di valori. Quattro sono finiti agli arresti domiciliari, cinque hanno ricevuto l'obbligo di dimora, mentre per l'ultimo, il dipendente delle Poste, è stata disposta la sospensione dall'esercizio di un pubblico ufficio.
Quest'ultimo, ha spiegato il capo del centro Dia di Bologna Marco Marricchi, è stato ritenuto "parte della organizzazione criminale e avrebbe dato un contributo fattuale ai fini associativi, anche attraverso il lavoro che faceva". Il Gip ha inoltre disposto il sequestro preventivo di beni per oltre due milioni di euro a carico di cinque società fra Bologna, Modena e Ferrara (affidate ad un amministratore giudiziario) e di 25 persone fisiche.
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