BRUXELLES - "Nel 2024, le politiche dell'Unione europea in materia di immigrazione e asilo si sono concentrate sulla deterrenza, mettendo a rischio i diritti delle persone al di fuori dei confini comunitari. Il risultato è stato l'aumento delle morti in mare e di pratiche come i respingimenti illeciti alle frontiere e le espulsioni delle persone richiedenti asilo verso paesi in cui subiscono abusi." Lo denuncia Human Rights Watch nel rapporto annuale 2025.
"La decisione dell'Ue di puntare sulla deterrenza e l'esternalizzazione espone le persone migranti, richiedenti asilo e rifugiate a rischio di violenze, respingimenti illegali e persino di morte" ha detto Benjamin Ward, vicedirettore per l'Europa e l'Asia Centrale di Human Rights Watch.
"I leader europei - ha sottolineato - devono abbandonare queste strategie dannose per porre fine al coinvolgimento dell'Unione negli abusi che avvengono fuori dai suoi confini, creando piuttosto rotte sicure e legali per consentire alle persone in movimento di trovare asilo e rifugio". Guardando all'Italia l'Ong sottolinea come "il governo abbia puntato sul trasferimento all'estero dei migranti in attesa di asilo, ha affidato il controllo dei flussi migratori a paesi con una storia problematica in materia di diritti umani, e ha ostacolato le missioni umanitarie in mare".
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