BRUXELLES, 17 GEN - Il ritmo di crescita del traffico aereo è incompatibile con gli obiettivi di sostenibilità dell'Unione europea. Lo denuncia una nuova analisi di Transport & Environment (T&E), una delle principali organizzazioni indipendenti europee per la decarbonizzazione dei trasporti.
Secondo le proiezioni dei costruttori di aeromobili Airbus e Boeing - sostiene l'analisi - il traffico aereo passeggeri negli aeroporti dell'Unione europea crescerà fino a raddoppiare entro il 2050 rispetto ai livelli del 2019, con un aumento di consumo di carburante1 del 59%. Un ritmo di crescita completamente incompatibile con gli obiettivi di sostenibilità dell'Ue che, per la metà di questo secolo, puntano a zero emissioni nette di gas serra.
Gli aerei in partenza dagli aeroporti dell'Unione europea, secondo i dati di T&E, al 2050 bruceranno ancora 21,1 milioni di tonnellate di kerosene fossile, equivalenti all'estrazione di 1,9 miliardi di barili di petrolio greggio all'anno. Se, quindi, si concretizzassero gli scenari di crescita previsti da Airbus e Boeing, nel 2049 le emissioni del settore aviazione europeo sarebbero inferiori di appena il 3% rispetto al 2019. E nel 2050, anno in cui l'UE si è impegnata a raggiungere il target di zero emissioni nette di gas serra, il settore emetterà ancora 79 milioni di tonnellate di CO2. Con questo ritmo di crescita, l'aviazione europea esaurirà il proprio budget di carbonio entro il 2026, avverte T&E.
Carlo Tritto, Sustainable Fuels Manager di T&E Italia ha dichiarato: "I piani di crescita previsti dai produttori di aerei sono totalmente inconciliabili con gli obiettivi climatici dell'Europa e con la portata della crisi climatica. Nel giro di un anno, il settore avrà esaurito il proprio budget di carbonio. Questi numeri lasciano senza parole. È necessario un cambio di paradigma altrimenti gli aerei europei finiranno per consumare le risorse degli altri settori. La credibilità dell'intero comparto è in gioco.".
T&E esorta quindi la Commissione Europea e gli Stati Membri ad intervenire per fermare l'espansione delle infrastrutture aeroportuali in Europa, a dimezzare il numero di viaggi aziendali rispetto ai livelli del 2019, ad affrontare in modo simile il fenomeno dei voli frequenti e invertire la sotto-tassazione di cui il settore gode da sempre. In assenza di tali politiche, se le previsioni di Airbus e Boeing si avverassero, T&E stima che, a livello europeo, potrebbero essere emesse 960 milioni di tonnellate di CO2 aggiuntive tra il 2023 e il 2050 rispetto ai modelli della Commissione.
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