BRUXELLES - "Dobbiamo guardare al nostro mondo multipolare come a un mare di opportunità invece che a una competizione inarrestabile tra nazioni e continenti: il mondo è multipolare, sia il nord che il sud sono plurali e non guardiamo al nostro futuro secondo una logica di confronto tra blocchi". Lo ha detto - senza nominare mai il dossier dazi in maniera diretta - il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa intervenendo al think tank Epc a Bruxelles. "L'Unione europea è un partner coerente, affidabile e prevedibile che sostiene e promuove con forza un ordine multilaterale basato su regole."
"Restiamo impegnati in tutti i nostri impegni internazionali, per promuovere il commercio equo, la riforma delle istituzioni finanziarie globali, l'assistenza umanitaria, la protezione degli oceani e ad affrontare i cambiamenti climatici, il debito globale e le disuguaglianze", ha sottolineato Costa. Il presidente del Consiglio europeo ha quindi osservato che nel continente "cresce l'ansia di rimanere indietro nella competizione globale". "I cittadini europei vogliono che l'Europa rimanga competitiva, anche nelle tecnologie del XXI secolo, vogliono che i posti di lavoro ben retribuiti rimangano in Europa, vogliono che le nostre industrie innovative fioriscano", ha aggiunto. "L'Unione europea sta rispondendo a queste sfide, ben descritte nelle relazioni di Draghi e Letta: ora stiamo passando dalla diagnosi all'azione".
Costa ha annunciato che a maggio si recherà in visita nei Balcani Occidentali, la prima dall'inizio del suo mandato. Parlando al think tank European Policy Centre a Bruxelles, Costa ha sottolineato la necessità di "lavorare con determinazione all'allargamento con i nostri vicini dei Balcani occidentali, Ucraina e Moldavia". "L'allargamento è il miglior investimento geopolitico che l'Unione europea possa fare", ha aggiunto. "Ecco perché in quattro mesi mi sono recato due volte in Ucraina e per questo ho visitato la Moldavia all'inizio di marzo e quest'anno organizzeremo un vertice bilaterale", ha detto ancora. "Ecco perché il primo vertice che ho presieduto è stato quello con i Balcani occidentali, una regione che visiterò a maggio".
"La Groenlandia non fa più parte dell'Unione Europea ma è parte del territorio del Regno di Danimarca e il popolo della Groenlandia ha il diritto all'autodeterminazione: noi dovremmo rispettare innanzitutto l'integrità territoriale della Danimarca e dovremmo rispettare il diritto all'autodeterminazione del popolo dell'isola", ha aggiunto rispondendo alle domande. "Questo è importantissimo non solo per l'Europa, ma per tutto il mondo, perché se rinunciamo all'integrità territoriale, apriamo il vaso di Pandora in tutto il mondo, dall'Asia all'America", ha proseguito ancora.
"Il rispetto dei confini riconosciuti a livello internazionale è un principio universale e dovremmo rispettare la sovranità e l'autodeterminazione dei diversi popoli", ha aggiunto, sottolineando l'importanza di "vivere in un ordine basato su regole perché l'alternativa all'ordine basato sulle regole è il caos e il caos è molto pericoloso per l'umanità, per l'economia e per il futuro".
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