"Le imprese automobilistiche
europee, che sull'opzione elettrica hanno investito oltre 250
miliardi di euro, non chiedono di rinviare la scadenza del 2035:
chiedono invece che la politica europea acceleri la transizione
verso l'elettrico con investimenti e scelte riguardanti tutte le
componenti dell'ecosistema: fonti energetiche, produzione
europea di batterie e componenti high tech, materie prime,
infrastrutture di ricarica". Lo ha detto l'europarlamentare del
Pd e vicepresidente della Commissione Industria Giorgio Gori
dopo l'incontro tra gli eurodeputati italiani ed il ministro
all'industria Adolfo Urso a Bruxelles.
"Nella giornata di ieri abbiamo incontrato, in un'audizione
con il gruppo dei socialisti e democratici europei della
Commissione Industria, i rappresentanti delle principali case
automobilistiche del nostro Continente: nessuna di queste ha
dimostrato interesse per rivedere la deadline che interrompe la
vendita nel 2035 di autovetture con motore termico. Le aziende
hanno già investito centinaia di miliardi in quella direzione e
non chiedono un cambio di rotta, come invece auspicato dal
Governo Italiano", spiega Gori.
"Conta invece, molto, il modo in cui la transizione viene e
verrà accompagnata dalle istituzioni europee e da quelle degli
Stati membri, sia sul lato dell'offerta che della domanda. Ciò
che le imprese chiedono è che l'intero ecosistema progredisca in
parallelo agli investimenti nell'elettrico della industria
automobilistica. Un impegno cioè ad accelerare, non a rallentare
come chiede il governo italiano", ha concluso Gori.
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