Si aprirà ufficialmente il 30 gennaio, sotto la guida di Ursula von der Leyen, l’atteso Dialogo strategico sul futuro dell’automotive. L’avvio è stato ufficializzato dalla Commissione europea questa settimana, proprio mentre oltreoceano ha preso il via la nuova era di Trump alla Casa Bianca che subito ha promesso di "annullare il mandato di Biden sulle auto green".
Il Dialogo coinvolgerà "gli attori del settore, i partner sociali e le parti interessate per comprendere in modo collaborativo le sfide, sviluppare soluzioni e intraprendere azioni concrete". Sulla base del dialogo, il commissario ai Trasporti, Apostolos Tzitzikostas, elaborerà un piano d'azione per l'automotive che dovrebbe arrivare nei prossimi mesi, mentre le prime misure di risposta alla crisi saranno contenute nel Clean Industrial Deal atteso il 26 febbraio.
Il primo incontro che si terrà la prossima settimana avrà lo scopo di giungere a una visione condivisa delle sfide più critiche e dei potenziali percorsi di soluzione, ma il lavoro sarà poi ripartito tra gruppi tematici composti da esperti di alto livello del settore e della Commissione, incaricati di elaborare proposte più dettagliate.
La Commissione Ue intende concentrarsi sul quadro normativo, sulla disponibilità di infrastrutture di ricarica e sullo stimolo della domanda. In particolare, per stimolare l'aumento della domanda Bruxelles non esclude misure come il miglioramento dell'etichettatura delle emissioni di CO2 per garantire informazioni chiare ai consumatori, il miglioramento e l'armonizzazione degli incentivi all'acquisto e delle misure fiscali negli Stati membri, o gli appalti pubblici/mercati guida.
L'apertura di Bruxelles su uno schema di sussidi europei per incrementare la domanda di veicoli elettrici in Europa è stata confermata dalla vicepresidente esecutiva della Commissione Ue, Teresa Ribera, in un'intervista al Financial Times a margine dei lavori del World Economic Forum di Davos, precisando che a una settimana dall'avvio del Dialogo strategico sull'automotive i funzionari dell'Ue stanno ancora "definendo" le opzioni per un programma di incentivi. Lo schema - ha detto la responsabile per la transizione 'giusta e competitiva' - è solo una "delle diverse misure" al vaglio dell'esecutivo Ue, che dovrebbero confluire nel piano strategico per il settore annunciato da von der Leyen.
La conferma di Ribera arriva dopo le dichiarazioni del cancelliere tedesco Olaf Scholz di questa settimana a Davos che ha parlato di un assenso di Bruxelles alla domanda di Berlino di armonizzare a livello europeo lo schema di sussidi. Pur confermando la chiusura sul rinvio della scadenza del 2035 per la fine delle nuove vendite di motori a combustione interna, Ribera ha aperto "alla flessibilità sugli obiettivi annuali di vendita di veicoli elettrici e sulle multe che le case automobilistiche devono affrontare per non averli rispettati", parlando di un "confronto aperto" con le case automobilistiche.
Proprio dall'Associazione europea dei costruttori di automobili (Acea) arriva sostegno alle misure concrete promesse da Bruxelles sulla domanda per rafforzare l'adozione dei veicoli elettrici in Europa, "insieme ad altri passi importanti per contrastare l'interesse dei consumatori, come la mancanza di infrastrutture di ricarica e rifornimento". Questo non toglie "l'urgenza di risolvere la questione immediata dei costi sproporzionati di conformità per l'industria automobilistica nel 2025", ovvero le multe che scatteranno da quest'anno per chi non rispetta i primi obblighi intermedi. "Ci auguriamo di poter affrontare un approccio globale durante il Dialogo Strategico dell'Industria Automobilistica Europea della prossima settimana", concludono.
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