Il contestato regolamento Ue sugli imballaggi e sui rifiuti da imballaggio è stato pubblicato il 22 gennaio in Gazzetta Ufficiale dell'Ue e si applicherà dal 12 agosto del 2026.
Le nuove norme comprendono obiettivi di riduzione degli imballaggi (del 5% entro il 2030, del 10% entro il 2035 e del 15% entro il 2040) e impongono ai Paesi Ue di ridurre in particolare i rifiuti di imballaggio in plastica. Il 100% degli imballaggi deve essere progettato per essere riciclabile a partire dal 2030, pena il divieto di immissione sul mercato. Determinati tipi di imballaggi di plastica monouso saranno vietati a partire dal primo gennaio 2030. Tra questi figurano gli imballaggi per frutta e verdura fresche non trasformate e per i cibi e le bevande consumati in bar e ristoranti, le monoporzioni (ad esempio condimenti, salse, panna da caffè e zucchero), i piccoli imballaggi monouso utilizzati negli alberghi e le borse di plastica in materiale ultraleggero al di sotto dei 15 micron.
Sono previsti obiettivi di riutilizzo specifici da raggiungere entro il 2030 per imballaggi di bevande alcoliche e analcoliche (ad eccezione, tra gli altri, di latte, vino, anche aromatizzato, e superalcolici), imballaggi multipli e imballaggi per la vendita e per il trasporto. A determinate condizioni, gli Stati membri possono concedere deroghe di cinque anni a questi requisiti.
Da qui all’agosto 2026 quando il regolamento sarà effettivamente in vigore sono circa una ventina gli atti di legislazione secondaria che la Commissione europea deve mettere a punto nei prossimi anni per dare attuazione regolamento. Allo scopo, la Commissione europea ha avviato le consultazioni per nominare "un gruppo di esperti sui rifiuti" che "sosterrà il lavoro dell'esecutivo europeo nello sviluppo di questi atti".
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