"Papà era convinto che
la lotta alla mafia dovesse partire proprio dai giovani, da quel
movimento culturale e morale che necessariamente deve
coinvolgere le nuove generazioni, perché sono le più adatte,
diceva lui, a sentire il fresco profumo di libertà che si oppone
al puzzo del compromesso, della complicità e della continuità".
Lo ha detto stamani a Prata (Pordenone), incontrando gli
studenti, Fiammetta Borsellino, figlia del giudice Paolo, ucciso
dalla mafia nell'attentato di via D'Amelio del 1992.
"Oggi c'è la consapevolezza che le problematiche che da
sempre sono state legate a determinati territori del nostro
Stato, come il sud - ha aggiunto -, coinvolgono invece anche
molte regioni del nord Italia perché le mafie, come io dico,
sempre inseguono i soldi. Molti processi nei confronti
dell'ndrangheta e della camorra si stanno proprio svolgendo
nelle regioni del nord".
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