Il killer di Fabrizio Piscitelli,
l'ultras della Lazio freddato a Roma nell'agosto del 2019, ha
"mostrato grande freddezza e professionalità" colpendolo "alle
spalle con un solo colpo che coglie la vittima di sorpresa". E'
quanto hanno affermato i pm di Roma nella requisitoria nel
processo che vede imputato il cittadino argentino Raul Esteban
Calderon di omicidio volontario aggravato dal metodo mafioso e
detenzione abusiva di armi.
I pm Rita Ceraso, Mario Palazzi e Francesco Cascini, davanti ai
giudici della III Corte d'Assise della Capitale, hanno
ricostruito la genesi e la dinamica in cui si è consumato
l'agguato nel parco degli Acquedotti. Le richieste sono attese
in giornata.
"Un delitto - hanno aggiunto i rappresentanti dell'accusa -
compiuto in pieno giorno, in un parco pubblico: in quel momento
era presente tantissima gente, impegnata nelle attività più
disparata". Nella descrizione di quanto avvenuto, il pm Palazzi
ha affermato che il video di una telecamera a circuito chiuso
"offre una prova importante, formidabile. Un'immagine piuttosto
completa dal momento dell'esecuzione alla fuga del killer. Un
filmato che dice tante cose: un runner, atletico, alto, con una
vistosa fasciatura sul polpaccio destro proprio lì dove Calderon
ha un vistoso tatuaggio. E' un tassello che insieme alle altre
prove porterà alle richieste finali di questo ufficio".
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