Avrebbero scambiato i vetrini della biopsia relativi a due diversi pazienti e così a una persona in salute è stata rimossa la mandibola, perfettamente sana e funzionante, dai sanitari convinti che l'uomo vittima di questo caso di malasanità avesse un tumore. La notizia è stata pubblicata dal Corriere della Sera.
L'episodio sarebbe avvenuto al Policlinico Umberto I di Roma. Il paziente, un trentacinquenne, dopo l'intervento ha subito una paresi facciale. Sulla vicenda - scrive il quotidiano - sta indagando la pm Eleonora Fini dopo la denuncia per lesioni gravi presentata dai legali dell'uomo che ha fatto controllare il Dna del materiale biologico da un laboratorio dell'Università Cattolica di Roma.
L'episodio risale allo scorso maggio quando il paziente arriva nella Clinica odontoiatrica del Policlinico, l'Istituto Eastman, per l'asportazione di un dente del giudizio e di una cisti. Come da prassi, la cisti viene mandata in laboratorio per l'esame istologico.
A giugno, al paziente viene comunicata la diagnosi di essere stato colpito da un tumore molto aggressivo, in particolare di avere sviluppato un osteosarcoma ad alto grado di malignità. Il 22 luglio il malcapitato viene sottoposto a intervento per l'asportazione della mandibola. Francesco - nome di fantasia - viene operato per l' impianto di una placca che ricostruisce l'osso asportato. "Quando mi sveglio, la parte destra del viso è paralizzata. Come deformata", ricorda il trentacinquenne. Il 9 settembre gli viene detto che il nuovo esame istologico sull'osso rimosso "è negativo".
"Io e la mia compagna rimaniamo confusi - racconta Francesco al Corriere -. Mi dicono che sono stato fortunato a essermi operato in tempo e il tumore non ha attecchito". Insospettito e atterrito, anche perché nel frattempo al Policlinico gli dicono che non è necessario fare la chiemioterapia e rimandano gli appuntamenti, l'uomo protagonista di questa drammatica vicenda sanitaria decide allora di portare i vetrini delle biopsie all'università Cattolica per un nuovo esame. "Il 25 ottobre il responso: il Dna non è il mio. Non ho più la mandibola. Ma non ho il tumore. Qualcun altro invece sta male. Molto male", rileva Francesco.
Ad assisterlo e a presentare la circostanziata denuncia per lesioni gravi contro i medici del Policlinico Umberto I sono gli avvocati Andrea Bertolini e Giacomo Gaudenzi. Intanto si cerca ancora l'altra vittima di questa incredibile storia: il paziente con il 'presunto' tumore alla mandibola.
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