"Non posso che ribadire le cose
che ho già detto più volte: non credo di meritare di essere un
indagato seriale della Procura di Imperia e comunque proseguiamo
questo percorso, che non mi fa rallentare assolutamente la mia
attività di sindaco in favore dei cittadini e delle persone che
ne hanno bisogno". Lo dichiara il sindaco di Imperia Claudio
Scajola comparso stamani in tribunale per una udienza
predibattimentale sul caso del presunto favoreggiamento nei
confronti dell'imprenditore Antonio Maiolino, titolare di
un'officina in città.
Scajola è accusato di aver intimato all'ex comandante della
polizia municipale imperiese Aldo Bergaminelli, con una
telefonata dai toni accesi, di non effettuare un sopralluogo in
un terreno di zona Caramagna, dove il meccanico 'sfrattato'
dalla precedente sede (per motivi riguardanti l'apertura di una
rotonda) stava cercando di aprire una nuova officina in un
terreno però non edificabile.
L'iniziale accusa di minacce nei confronti del pubblico
ufficiale, venne poi derubricata in favoreggiamento
all'imprenditore. "Hanno deciso di fissare l'udienza preliminare
al 17 febbraio - riporta Scajola - e quindi troverò il modo di
esserci". A una domanda dei cronisti su come se lo spiega di
essere un indagato seriale? "Non credo che lo debba spiegare io,
ma qualcun altro", replica Scajola.
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