Il ricordo delle leggi razziali "i
miei erano di religione ebraica ma ma io ero biondo con gli
occhi azzurri, non mi sentivo diverso dai miei compagni di
scuola", il tentativo di fuga in Svizzera, concluso a un passo
dal confine, la separazione dalla sorella e dei genitori portati
ad Auschwitz e uccisi, e l'arrivo al campo di lavoro di
Buchenwald, dove c'era poco da mangiare e tanto da lavorare. È
un racconto toccate e molto lucido quello di Gilberto Salmoni,
classe 1928, ultimo dei sopravvissuti genovesi ai lager. Un
momento di incontro con gli studenti genovesi, organizzata
dall'Ilsrec in collaborazione con l'Ufficio scolastico regionale
e la Presidenza del Consiglio comunale di Genova, che ha aperto
le celebrazioni per il giorno della memoria 2025. "I nazisti piu
che tremendi erano cattivi - ha detto - ci davano pochissimo da
mangiare, lavoravamo tutto il giorno ma quando non guardavano si
smetteva di lavorare". Un incontro che arriva proprio nella
giornata in cui è stata annunciata la possibile tregua a Gaza,
come ha ricordato il presidente del Consiglio comunale Carmelo
Cassibba. "Abbiamo avuto l'opportunità di riflettere sul peso e
sul valore della memoria, - ha detto - e la preziosa
testimonianza di Gilberto Salmoni ci insegna che cosa è stato lo
scempio delle leggi razziali con uomini, donne e bambini
perseguitati e uccisi non per ciò che avevano fatto o per ciò in
cui credevano, ma solo perché esistevano". "Il Giorno della
Memoria non deve essere una mera occasione celebrativa - ha
aggiunto il presidente di IIscrec Mino Ronzitti - e quel
'perché' deve continuare a interrogare le nostre coscienze: sul
passato e sul presente. Solo così la memoria potrà divenire
coscienza storica e civica, offrendoci gli strumenti per
affrontare le sfide inedite dell'oggi". "Con l'incontro con
Gilberto Salmoni - ha concluso Alessandro Clavarino direttore
dell'Ufficio scolastico provinciale - ancora una volta è stato
trasmesso ai giovani il testimone della memoria".
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