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Nada Cella: legale Soracco, violato diritto giusto processo

Nada Cella: legale Soracco, violato diritto giusto processo

Il 6/2 giudice deciderà se accogliere l'istanza

GENOVA, 17 gennaio 2025, 18:15

Redazione ANSA

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Una violazione del diritto a "un giusto processo" e del diritto di "qualunque imputato ad avere preventiva conoscenza delle ragioni (e delle prove) per le quali viene disposto il suo rinvio a giudizio". Sono questi, in sintesi, i motivi per cui l'avvocato Andrea Vernazza, legale del commercialista Marco Soracco e della sua anziana madre Marisa Bacchioni, ha sollevato la questione di legittimità costituzionale. Una questione che verrà ufficialmente sollevata davanti alla corte d'assise il 6 febbraio quando inizierà il processo a carico dei due e di Annalucia Cecere, l'ex insegnante accusata di avere ucciso il 6 maggio 1996 a Chiavari (Genova) Nada Cella, all'epoca segretaria di Soracco. Alla prima udienza il giudice Massimo Cusatti, se deciderà di accogliere la questione, sospenderà il processo e rinvierà alla Corte costituzionale.
    In pratica, per l'avvocato, la riforma Cartabia avrebbe "dimenticato" di riformare anche i casi di impugnazione di sentenza di proscioglimento nella parte in cui non deve essere motivato il rinvio a giudizio in appello. "Ci si trova - si legge nel ricorso - in una situazione paradossale, in forza della quale le norme sul nuovo processo consentono che a fronte di un proscioglimento fondato sul principio costituzionale "dell'oltre ragionevole dubbio", la Corte può modificare la decisione sostanzialmente assolutoria senza dover enunciare e formulare alcuna motivazione".
    La pm Gabriella Dotto aveva chiesto il rinvio a giudizio per Cecere (difesa dagli avvocati Giovanni Roffo e Gabriella Martini) per omicidio volontario aggravato, e per Soracco e sua madre per favoreggiamento e false dichiarazioni al pm. Erano stati prosciolti. In appello, il collegio aveva invece deciso per il rinvio a giudizio. Per l'accusa, Cecere avrebbe massacrato la giovane per rabbia e gelosia. Il commercialista e la mamma avrebbero coperto la presunta assassina per evitare che si scoprisse un giro sospetto di soldi.
   

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