In Liguria calano lievemente gli
infortuni sul lavoro ma aumentano in modo sensibile quello
mortali: tra gennaio e novembre 2024 ci sono stati 24 incidenti
mortali, quattro in più rispetto allo stesso periodo dello
scorso anno, e un terzo di questi ha coinvolto persone che
avevano più di 60 anni. In netto aumento (+38 %) le denunce per
malattie professionali con un aumento che in valore assoluto in
Liguria è superiore anche a quello della Lombardia. I dati,
elaborati dal responsabile dell'Ufficio Economico della Cgil
Marco De Silva sono all'origine della bocciatura da parte del
sindacato della nuova patente a crediti in materia di salute e
sicurezza sul lavoro, applicata al comparto edilizio. Una misura
attesa ma che, così predisposta, spiegano dalla Cgil, porterà a
meno sicurezza.
"La patente a crediti è stata introdotta per rispondere
all'emozione di una strage, quella del cantiere Esselunga di
Firenze - ricorda Francesca Re David, segretaria nazionale della
Cgil - ma è una norma che è fatta tutta sulle carte. Ma nei
cantieri si muore per la fretta, per i cantieri plurimi, per il
precariato, per il lavoro considerato solo come uno strumento di
produzione per abbassare i costi. Bisogna restituire motivazione
alle norme, a partire dal fatto che non si può lavorare se non
c'è sicurezza".
Il tema e stato al centro del convegno organizzato in
occasione dei 25 anni di attività dello Sportello Cgil Sicurezza
sul lavoro a Genova. "I numeri sono quelli di una guerra, 7
morti a Genova, 24 in Liguria - sottolinea Igor Magni,
segretario generale Camera del Lavoro - si muore e ci si ammala
come 50 anni fa e questo non è più accettabile. La nuova patente
introdotta dal governo è l'esatto opposto di quello che
auspicavamo. Prima di sospendere l'attività di una azienda dove
si sono verificati infortuni sul lavoro anche mortali, si devono
aspettare tre gradi di giudizio, mancano gli ispettori sul
lavoro e, con la nuova normativa, una azienda viene avvisata
prima dell'arrivo del controllo, e il gioco è fatto".
Secondo Aris Capra, responsabile dello Sportello sicurezza
Cgil Genova, "le maglie della patente a crediti sono talmente
larghe che sanzionare una azienda per una violazione in materia
di sicurezza sul lavoro è davvero difficile e, ad esempio è
molto meno pericoloso di prima e, per un imprenditore scorretto,
è molto meno pericoloso non procedere alla elaborazione del
documento di valutazione dei rischi, del Piano Operativo di
Sicurezza, o non nominare il Responsabile del Servizio
Prevenzione e Protezione".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA