In Lombardia, dall'inizio
dell'anno, sono state uccise sei donne, nei territori di Varese,
Brescia, Bergamo, Cremona e Mantova. Le statistiche dei Centri
Antiviolenza lombardi riferiscono che, tra l'1 gennaio e il 31
dicembre 2023, sono state prese in carico 5.810 donne. I numeri
sono stati illustrati dall'assessore lombardo alla Famiglia e
alle Pari opportunità, Elena Lucchini, a margine
dell'informativa in Consiglio Regionale sulle politiche della
Lombardia sul tema del contrasto alla violenza contro le donne,
in vista della Giornata Internazionale del 25 novembre.
La maggior parte delle vittime sono donne occupate
stabilmente (45,3%) o disoccupate (20,76%), con una formazione
scolastica media o medio-alta. Le forme di violenza subita
includono quella psicologica (31%), fisica (23%), le minacce, la
violenza economica e lo stalking, spesso in contesti familiari,
con il marito che risulta autore della violenza in un terzo dei
casi.
"Dobbiamo promuovere un messaggio universale: donne e uomini
uniti contro ogni forma di violenza" ha detto Lucchini.
Nel 2024 "abbiamo introdotto misure innovative per favorire
l'indipendenza sia sul piano abitativo che su quello lavorativo.
Una delle novità più rilevanti - ha spiegato - è la
sperimentazione dell'assegnazione gratuita degli alloggi Aler
alle donne vittime di violenza".
Accanto a questa misura "abbiamo attivato un bando per
l'inserimento lavorativo e la formazione professionale delle
donne vittime di violenza, stanziando 1,5 milioni di euro". Dei
29 progetti presentati, ne sono stati selezionati 11, che
puntano a fornire opportunità lavorative alle donne, offrendo
loro una prospettiva di indipendenza economica.
E visto che "siamo convinti che prevenzione della violenza
debba partire dall'educazione e dalla formazione - ha concluso
Lucchini - abbiamo rifinanziato un bando per il sistema
universitario, con l'obiettivo di promuovere una cultura del
rispetto e della parità".
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