Il Comune di Terno d'Isola non si
costituirà parte civile nel procedimento penale a carico di
Moussa Sangare, imputato per l'omicidio di Sharon Verzeni, la
barista di 33 anni uccisa il 30 luglio scorso nel paese in
provincia di Bergamo. La prima udienza del processo è stata
fissata per martedì prossimo in Corte d'Assise al tribunale di
Bergamo.
"Successivamente a numerosi confronti con un legale, al fine
di determinare la corretta strada da percorrere, il Comune ha
assunto tale decisione nel rispetto delle valutazioni giuridiche
e delle prerogative istituzionali dell'Ente, considerando la
natura del reato - spiega una nota del Comune -. Pur sussistendo
un pregiudizio istituzionale per l'istituzione comunale,
l'Amministrazione ha comunque deciso di non partecipare
attivamente al processo come parte lesa. Il Comune esprime piena
fiducia nell'operato della magistratura e rinnova la propria
vicinanza alla comunità e ai familiari della vittima, auspicando
che il processo possa fare piena luce sui fatti accaduti e
garantire giustizia".
Aggiunge il sindaco Gianluca Sala: "L'omicidio della nostra
concittadina Sharon Verzeni ha esercitato un grande impatto
sulla vita nel nostro Comune e non solo. La comunità ha nutrito
per lunghe settimane un senso di inquietudine e insicurezza,
amplificato dal grande risalto che il caso ha avuto nel discorso
pubblico e nelle cronache nazionali. Indubbiamente, il tragico
episodio ha recato un danno all'immagine del territorio,
generando un allarme sul tema della sicurezza. I fenomeni di
microcriminalità e di disturbo della quiete pubblica non vanno
però messi sullo stesso piano del doloroso omicidio di Sharon
Verzeni, che non presenta relazione con i problemi pregressi che
abbiamo riscontrato sul territorio, per cui ci battiamo da anni
attuando un programma di sicurezza urbana concreto,
partecipativo e trasversale. L'Amministrazione comunale crede
che il riscatto di Terno d'Isola non passi dalle aule del
tribunale".
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