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In evidenza
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Ironico, laconico e colorato:
Martin Parr è uno dei fotografi britannici più famosi al mondo,
famoso per il modo in cui riesce a 'svelare' la realtà della
società contemporanea fotografando il quotidiano della classe
media. Una sorta di antropologo dotato di senso dell'umorismo
"Io fotografo quello che di solito non viene fotografato":
Martin Parr ha riassunto alla presentazione della nuova mostra
monografica che da domani al 30 giugno gli dedica il Mudec di
Milano.
"Short & Sweet' è il titolo dell'esposizione che lui stesso
ha curato in collaborazione con Magnum Photos: 56 foto e
l'installazione delle immagini del ciclio Common Sense per
ripercorrere la sua carriera dal bianco e nero degli anni '70
all'uso folgorante del colore iniziato negli anni '80.
"Praticamente una foto per ogni anno di carriera" ha spiegato.
'Le immagini di The Last Resort' realizzato fra il 1982 al 1985
immortalano i turisti accalcati per conquistare un hot dog o un
gelato le spiagge di New Brighton, famiglie sedute su una
panchina con accanto un cestino della spazzatura straripante. In
'Small World', degli anni '90, protagoniste sono esperienze di
viaggio di massa: dalla Tour Eiffel di Las Vegas, all'American
Park di Shanghai con bambini locali che tengono in mano clave in
plastica a stelle e strisce, non senza umorismo. Common Sense è
un patchwork di 200 immagini che diventano uno spaccato sul
consumismo iniziato negli anni '90 fotografando il cibo inglese,
mentre Establishment ha catturato momenti insoliti e irriverenti
dell'élite britannica: la regina di spalle ai 650 anni della
Worshipful Company of Drapes o i decani del Merton College
mentre banchettano a un ventoso party in giardino. E poi ancora
le immagini di moda, realizzate per riviste come 'Amica' o Vogue
e per Gucci, sempre con la sua ironia.
La fotografia "per me è una terapia. Se non facessi foto
diventerei matto. E' il modo per esprimermi e sono fortunato a
riuscire così bene" ha raccontato incalzato dalla critica e
amica Roberta Valtorta.
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