Promuovere "una cultura di pace e
di solidarietà tra i popoli" e il recepimento delle opportunità
offerte dalla strategia europea per la Macroregione
Adriatico-Ionica e dal Pnrr. Sono le finalità che si propone una
proposta di legge approvata oggi, a maggioranza (20 voti a
favore, 8 contrari) dal Consiglio regionale.
La legge "Interventi per promuovere l'internazionalizzazione
delle Marche nella Strategia europea per la Macroregione
Adriatico-Ionica", è a iniziativa del consigliere regionale
Carlo Ciccioli (FdI), primo firmatario, e dei capigruppo Renzo
Marinelli (Lega), Jessica Marcozzi (FI), Simone Livi (FdI), Dino
Latini (Udc Popolari Marche-ListeCiviche), Giacomo Rossi (Civici
Marche) e Luca Santarelli (RinasciMarche). Critici sull'utilità
della proposta di legge sia il Pd sia il M5s.
"La montagna ha partorito un topolino e sono arrivati
all'ultimo altri 32 emendamenti", ha attaccato Ruggeri (M5s),
lamentando che è stato inoltre "Cassato il progetto Mula per
Marche Umbria Lazio e Abruzzo". "Servono accordi amministrativi
con gli stati membri prima di legiferare - ha aggiunto -
delibere di giunta e atti amministrativi idonee per attuare la
strategia macroregionale". La "lontananza dalle giunte che si
sono succedute, l'insensibilità al tema - ha detto ancora
Ruggeri - non si può colmare con una legge ma con un'attenzione
diversa". Anche i dem, per voce della nuova capogruppo Anna
Casini, hanno sostenuto che la legge "non introduce nessuna
novità amministrativa. Non aggiunge e non toglie nulla". "Una
legge confusa, non si sa quali siano gli obiettivi", ha
attaccato Carancini definendola una "legge marchetta" con
riferimento al proponente Ciccioli. Argomentazioni respinte al
mittente da Ciccioli: le "Marche non rinunciano al ruolo di
capofila della Macroregione adriatico ionica". Il consigliere di
Fdi, che oggi si è dimesso dal Consiglio dopo l'elezione ad
europarlamentare, ha parlato di "legge perfettibile ma
prospettiva di Ancona, capoluogo, centro di riferimento di un
territorio più ampio, con porto, interporto, aeroporto: centrale
per i collegamenti del Sud Europa".
Il capogruppo Lega Renzo Marinelli e presidente di
Commissione, con riferimento agli oltre 30 emendamenti
presentati in aula, si è detto "un po' amareggiato perché i
lavori in commissione non servono più a niente. Prima era la
minoranza che non faceva emendamenti e poi li portava in aula
oggi anche la fa allo stesso modo la maggioranza. Così il lavoro
della Commissione è svilito".
Le finalità, fissate nel primo dei 23 articoli, sono la
promozione di "una cultura di pace e di solidarietà tra i
popoli" e il recepimento delle opportunità offerte dalla
strategia europea per la Macroregione Adriatico-Ionica e dal
Pnrr". La strategia dell'Ue per la Regione Adriatico Ionica
(Eusair), adottata a Bruxelles nel 2014 e basata sull'Iniziativa
del 2000, è stato ricordato in aula, copre un'area di circa 70
milioni di cittadini e comprende dieci Stati, di cui quattro
membri Ue (Croazia, Grecia, Italia, Slovenia) e sei Paesi non-Ue
(Albania, Bosnia-Erzegovina, Montenegro, San Marino, Serbia e
Macedonia del Nord). Le regioni italiane aderenti sono 14 (12
amministrazioni regionali e due province autonome).
La nuova legge focalizza azioni strategiche per il ruolo
capofila delle Marche e di Ancona Capoluogo con il suo porto
baricentrico. L'obiettivo è quello di fornire un quadro
normativo di riferimento per incentivare investimenti e progetti
infrastrutturali. Le principali materie richiamate sono
logistica, internazionalizzazione e interregionalità,
transizione ecologica e mobilità sostenibile, digitalizzazione,
energia, turismo e cultura.
Le azioni prevedono la collaborazione di enti pubblici e
privati, a partire dai membri dell'Eusair e del Faic (Forum
delle città dell'Adriatico e dello Ionio), fino alle università,
aziende sanitarie e ospedaliere, agenzie regionali e
associazioni di categoria. Tra gli interventi è prevista la
creazione di un fondo strategico permanente per progetti di
impresa innovativi e aggregativi e l'istituzione di un Centro
studi superiori per l'etica.
La legge è finanziata nel triennio 2024-26 con 260mila euro.
In Aula la pdl è stata introdotta dai due relatori, Ciccioli per
la maggioranza e Marta Ruggeri (M5s) per l'opposizione,
quest'ultima sul provvedimento ha espresso voto contrario, così
come il gruppo del Pd. Nel corso della votazione sono stati
discussi e approvati oltre 30 emendamenti, a firma del relatore
Ciccioli e del consigliere regionale Andrea Putzu (FdI).
Renzo Marinelli sono un po' amareggiato perché i lavori in
commissione non servono più a niente, prima era la minoranza che
non faceva emendamenti e poi li portava in aula oggi anche la fa
allo stesso modo
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