Sul tema di "Chiese e musei
bruciano. Di arte e bellezza", dal 28 luglio al 22 agosto, si
svolgerà il 5/o Festival dei Monti Azzurri organizzato
dall'Unione Montana Monti Azzurri, 15 borghi nei sibillini in
provincia di macerata, con il patrocinio del Consiglio Regionale
delle Marche. Si tratta di una serie di appuntamenti con arte,
cultura, musica, spiritualità e cammini, curati dall'architetto
Sandro Polci nei luoghi più affascinanti dei borghi collinari
marchigiani, che Giacomo Leopardi definì "monti azzurri". I
luoghi del Festival, in ordine di evento sono: Penna San
Giovanni, Gualdo, Belforte del Chienti, Tolentino, Loro Piceno,
Cessapalombo, Monte San Martino, Caldarola, Colmurano,
Sant'Angelo in Pontano, Ripe San Ginesio.
"Musei, chiese, giardini o edifici abbandonati - ricordano
gli organizzatori - sono tesori cui spesso rivolgiamo sguardi
d'abitudine senza goderne. È invece necessario uno sguardo nuovo
per gioirne, con stupore e leggerezza.
Un territorio, in continuità tra i 15 comuni che compongono
l'Unione, che ha omogeneità di scelte condivise, peculiarità
storiche fortemente identitarie e tradizioni sentite e
condivise. "Un territorio - afferma Polci, ideatore del Festival
- che non vuole simulare per fini turistici il 'bello ideale' ma
vive autenticamente il bello e il buono di ogni giorno: serve
allora scrutare indietro, per mettere a fuoco il futuro e
guardare avanti, preservando le vampe e non le ceneri, del
passato." Per Giampiero Feliciotti, presidente dell'Unione, le
giornate del Festival sono "occasione per riflettere sul
mantenimento delle risorse culturali, spirituali e identitarie
dei nostri territori attraverso eventi itineranti e gioviali,
che trasmettono i valori della condivisione".
Tra gli ospiti ci saranno Giovanni Scifoni, Irene Piazzai,
Paola Ballesi, Emanuele Frontoni, il Vescovo Giancarlo Vecerrica
(creatore del Pellegrinaggio Macerata-Loreto) e frate Sergio
Lorenzini, creatore del Cammino dei Cappuccini. Assegnazione del
Premio "Paesaggi di pace 2024" al pianista e compositore
Giovanni Allevi (in collegamento). "Porta la sedia" (cinema in
piazza) con "Zamora" di e con Neri Marcorè.
Il Festival propone "occhi nuovi per un territorio antico,
che ostinatamente vuole una possibile rigenerazione, già avviata
nel post sisma ma che vive le difficoltà dello spopolamento e
depauperamento in atto (dal Dossier Legambiente "Borghi
avvenire", a cura di Polci). Tante le occasioni offerte dal
Festival: dalla Green Community alle Cooperative di Comunità;
dal coinvolgimento del mondo scolastico e del non profit alle
Fondazioni di Comunità, secondo un approccio olistico che lega
creatività e didattica, spiritualità e cultura.
Nel corso del Festival si affronteranno, con delicatezza e
ironia, temi ed emozioni molto antichi o di un futuro prossimo,
che vanno dalla "preghiera-concerto velato" delle Monache di
clausura, alle potenzialità dell'intelligenza artificiale nei
fragili borghi; dai ricordi laceranti di due guerre mondiali al
sentire intimo delle lettere dal fronte; dal cammino in saio,
tonaca o per trekking nei sentieri, all'ultima fatica editoriale
di un giovane e promettente scrittore.
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