La manovra "va male" perchè "non
c'è la consapevolezza che il sistema è in una fase di grande
sofferenza". Lo ha detto il presidente della Federazione
nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri
(Fnomceo), Filippo Anelli, intervenendo ad Ancona agli "Stati
generali delle professioni della salute" nell'ambito delle
iniziative Extra G7 Salute appena concluso secondo il quale "la
vera riforma sarebbe quella che riporta al centro il primato
della persona rispetto a quello dell'economia o al Mef".
Anelli ha ricordato che "quattro milioni e mezzo di
cittadini sono costretti a rinunciare alle cure, significa che
il concetto di universalità è andato via". Se si vuole veramente
dare una risposta "non servono misure tampone, ma
un'investimento molto forte. "Noi abbiamo chiesto 10 miliardi
sulle professioni sanitare - ha spiegato - perchè oggi sul
territorio ci sono solo medici di famiglia, mancano gli
infermieri, ostetriche, i tecnici e gli psicologi". Non soldi
per la sanità, "vogliamo soldi per le professioni sanitarie
perchè - ha sottolineato Anelli - il diritto alla salute non è
garantito dalle macchine ma è garantito dai professionisti che
ci lavorano". Anelli ha ricordato che "Le professioni sanitarie
sono una ricchezza del nostro Paese e anche della nostra Europa.
Danno un servizio che si traduce nell'esigibilità dei diritti
costituzionali. Tutti insieme riusciamo a grantire il diritto
alla salute".
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