Due badanti di origine romena sono
finite a processo ad Ancona per circonvenzione d'incapace e
appropriazione indebita. Invece di accudire un 64enne, ex
dirigente comunale, malato, ne avrebbero speso i risparmi, quasi
100mila euro, che l'uomo aveva da parte in banca. Stando alle
accuse, contestate davanti al Tribunale di Ancona, le due
imputate, di 46 e 35 anni, erano assidue frequentatrici di una
sala scommesse a Fabriano, dove avrebbero giocato alle slot
machine utilizzando i bancomat e le carte di credito che gli
erano state affidate dal 64enne per le spese correnti di casa.
Poi si sarebbero girate assegni da incassare e avrebbero fatto
acquisti personali in diversi centri commerciali.
Le due donne erano state assunte a luglio del 2017 e sono
rimaste in servizio fino a giugno del 2018 quando poi sono state
licenziate dall'amministratore di sostegno nominato per tutelare
il 64enne. Un giorno arrivò una telefonata anonima al comando
della polizia locale di Fabriano: era un amico dell'ex
dirigente, avvertiva che l'uomo era trattato male dalle due
badanti. I vigili urbani avviarono una indagine, avvisando anche
i servizi sociali. Durante un controllo a casa il 64enne era
stato trovato in un letto senza materasso e come coperta solo un
lenzuolo. Era in precarie condizioni. L'amministratore di
sostegno ha scoperto poi gli ammanchi di denaro. Il 64enne era
stato poi trasferito in una casa di cura dove due anni dopo è
morto.
Denunciate le badanti, i parenti della vittima si sono
costituiti parte civile con l'avvocato Aniello Fiore. Questa
mattina è partito il processo a carico delle due badanti,
davanti al giudice Matteo Di Battista. Sono stati sentiti i
primi testimoni, l'amministratore di sostegno che è l'avvocato
Diego Carmenati, una dipendente della sala scommesse dove le
imputate andavano a giocare e il comandante dei vigili urbani di
Fabriano. L'udienza è stata aggiornata per sentire altri
testimoni. Le imputate respingono le accuse, tutte ancora da
dimostrare nel dibattimento.
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