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'C'era una volta in Argentina' per raccontare la migrazione

'C'era una volta in Argentina' per raccontare la migrazione

A Staffolo il 19 gennaio con Max Cimatti e Martin Navello

STAFFOLO (ANCONA), 17 gennaio 2025, 18:33

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Un'occasione unica per riscoprire le radici culturali delle Marche attraverso storie di migrazione, sogni e resilienza, narrate con maestria e passione.
    Il prossimo 19 gennaio alle ore 17:30, presso la suggestiva Chiesa di San Francesco a Staffolo, è in calendario "C'era una volta in Argentina: dalla grande migrazione al gol del secolo", con la partecipazione di Max Cimatti e Martin Navello.
    L'iniziativa si inserisce nell'ambito della "Festa del Turismo delle Radici: la nostra Storia", organizzata in occasione dell'Anno delle Radici Italiane nel Mondo. L'evento è parte del progetto nazionale Italea, promosso dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e finanziato da NextGenerationEU attraverso il Pnrr, con il patrocinio della Fondazione Marche Cultura.
    Durante la serata, Max Cimatti, scrittore e narratore ravennate che vive da anni nelle Marche, accompagnerà il pubblico in un viaggio narrativo emozionante, ripercorrendo le vicende dei migranti italiani che, tra fine Ottocento e Novecento, attraversarono l'oceano per raggiungere una terra di promesse e sfide: l'Argentina. Nel corso dello spettacolo sarà ricordato anche il libro "Un veterinario marchigiano in Argentina" di Gian Luca Tesei, che ricostruisce la vita di Giovanni Piermattei, nato a Staffolo e trasferitosi in Argentina, dove visse esperienze straordinarie e misteriose.
    "Con questo percorso narrativo voglio offrire un affresco del Novecento, raccontando le speranze, i dolori e le rivincite di chi lasciava tutto per un futuro migliore. Dai primi insediamenti italiani alla Boca, alle lotte sociali, fino alla leggenda di Maradona, passando per storie di tango, desaparecidos e grandi sogni, è un viaggio che ci invita a riflettere sulle radici e sull'identità," spiega Max Cimatti.
    Sarà un momento speciale in cui parole e musica si uniranno per raccontare le vite di chi lasciò l'Italia, incluse le Marche, in cerca di un futuro migliore, creando così un ponte tra passato e presente. Le emozioni saranno amplificate dalle coinvolgenti note di Martin Navello, musicista argentino, che con la sua voce e chitarra evocherà l'atmosfera unica di quei racconti.
    Il Sindaco di Staffolo, Sauro Ragni, sottolinea l'importanza dell'evento: "Questa iniziativa celebra il legame profondo tra i cittadini italiani e le loro radici. Staffolo, con la sua storia di emigrazione, è il luogo ideale per riflettere su come il passato possa ispirare il presente e il futuro. Siamo orgogliosi di ospitare un evento che valorizza la cultura e la memoria".
   
   

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