Un "rilancio della città partendo dall'identità e dal patrimonio storico e culturale". E' il filo conduttore che ha da subito messo in sintonia il sindaco di Ancona, Daniele Silvetti e la nuova assessora alla Cultura Marta Paraventi, storica dell'arte, giornalista e docente di Storia dell'Arte, che sostituisce la dimissionaria Anna Maria Bertini in un mini-rimpasto. La presentazione della nuova componente dell'esecutivo cittadino è avvenuta nel pomeriggio in sala giunta.
La nuova assessora ha detto di volersi mettere "al servizio della città" e ha delineato alcuni punti sui quali concentrerà l'attività nel segno delle linee guida dell'esecutivo e della condivisione con i cittadini e le scuole: tra queste il varo di un "calendario unico degli eventi" e la valorizzazione del patrimonio culturale e dei contenitori prestigiosi della città: a partire dalla Mole Vanvitelliana. "L'ho sempre vista come una cittadella della cultura a 360 gradi - ha affermato Paraventi nell'incontro, affiancata dal primo cittadino - destinata al linguaggio del contemporaneo anche con installazioni, dove è presente anche il Museo Omero, un punto di riferimento per la vivacità culturale di Ancona". L'auspicio è che "i cittadini si rechino naturalmente alla Mole" e che divenga "un grande polo culturale urbano con la Pinacoteca, le Muse, la biblioteca" anche in "funzione sociale ed educativa". "Ogni contenitore ha la propria identità - ha ricordato l'assessora -, la cultura ha mille sfaccettature". Attenzione particolare, l'ha espressa per la Pinacoteca "che ospita capolavori assoluti ed è importantissima a livello nazionale" nel solco dell'opera dello storico dell'arte Pietro Zampetti. "Grande appassionata di lirica", Paraventi auspica una "simbiosi tra patrimonio e attività culturale".
Paraventi, fabrianese, laureata in Lettere moderne e specializzata in Storia dell'arte, ha svolto libera professione nel campi dei beni culturali, e della critica d'arte, è stata funzionaria della Regione nel settore museale e attività culturali, è attualmente docente al Liceo Artistico Mannucci di Ancona e insegna Storia dell'Arte presso l'Accademia di Belle Arti a Macerata. L'obiettivo della neo assessora, che non ha nelle sue deleghe il controllo di Bilancio, è "accendere i riflettori sulla città" per un "posizionamento diverso di Ancona nel contesto nazionale e internazionale" per "migliorarne la percezione e il senso di comunità dei cittadini anconetani".
Vorrebbe un "patto culturale con la città nel segno della cultura, con cittadini e gli operatori, un lavoro al meglio per far crescere la città".
Da parte sua il sindaco ha ringraziato l'assessora uscente Bertini per il contributo dato all'attività svolta con la "massima lealtà e correttezza. Se ha sbagliato qualcosa? Ha fatto il massimo che poteva, in questi 20 mesi, poi ognuno di noi può fare meglio". Bertini, ha detto Silvetti, "ha deciso di far prevalere il suo percorso professionale e questo lo accolgo con rispetto e considerazione per la donna e la sua esperienza amministrativa. Dimissioni indotte? Sono liberale non induco nessuno a fare niente. Ho un confronto costante con gli assessori. Ha ricevuto critiche anche aspre, senza barcollare, ha dimostrato carattere".
La nuova assessora "non è espressione di un partito", ha chiarito Silvetti: "una nomina che ho fatto io direttamente. E' tecnico a tutto tondo, una scelta diretta, che ho fortemente voluto motivata dalla sua capacità e dal curriculum". Ai giornalisti che chiedevano all'assessora se il passato politico nel centrosinistra potrebbe creare difficoltà, Paraventi ha risposto di essersi confrontata con il sindaco e di essersi trovata in sintonia con lui: "gli ho espresso le mie perplessità, non è una scelta facile ma naturale, quella di mettersi al servizio della città. Questo è quello che mi è stato chiesto: ho una vita personale e professionale buona ma il momento richiedeva una scelta: è arrivata, l'ho fatta".
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