I lavoratori di Fabriano (Ancona) della Beko Europe sono tra i protagonisti del presidio inncorso sotto la sede del ministero delle Imprese e del Made in Italy a Roma. Sono partiti questa mattina, un centinaio a bordo di due pullman, altri con i mezzi privati, in vista della nuova riunione del tavolo di confronto su Beko Europe, alla presenza di azienda, organizzazioni sindacali ed enti locali, in programma oggi alle 16:30 a Palazzo Piacentini. Oltre ai lavoratori, i rappresentanti sindacali, il sindaco di Fabriano Daniela Ghergo, tra i lavoratori.
Al centro della discussione del tavolo, al quale partecipa anche il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, il Piano industriale presentato nel novembre del 2024 dalla newco controllata al 75% dai turchi di Arcelik e al 25% dagli americani di Whirlpool. L'impatto per le Marche è importante e prevede per Fabriano quasi 400 esuberi tra operai (66 a Melano), impiegati e dirigenti (circa 300 su quasi 550 totali, tra ridimensionamento degli uffici regionali e chiusura dell'unità di Ricerca e Sviluppo), ai quali si aggiungono i circa 320 a Comunanza (Ascoli Piceno) per la chiusura dello stabilimento entro il 2025.
"L'azienda ritiri il piano industriale e ne presenti uno radicalmente diverso. Il Governo deve intervenire con strumenti concreti a garanzia degli stabilimenti e delle sedi delle Beko, dell'occupazione e anche di tutto il settore", ha commentato Pierpaolo Pullini, componente della segreteria provinciale della Fiom, nonché responsabile del distretto produttivo di Fabriano.
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