Nelle Marche, nel 2023 secondo i dati Istat, il 9,7% delle famiglie ha rinunciato a una o più prestazioni sanitarie, rispetto a una media nazionale che è del 7,6%. È quanto emerge dal Report dell'Osservatorio Gimbe sulla spesa sanitaria privata in Italia nel 2023, commissionato dall'Osservatorio Nazionale Welfare & Salute (Onws) e presentato oggi al Cnel.
Nel report si evidenzia come le Regioni con migliori performance nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) "registrano una spesa pro-capite superiore alla media nazionale, mentre quelle del Mezzogiorno e/o in Piano di rientro si collocano al di sotto", per le Marche è di 638 euro pro-capite contro i 730 pro-capite della media nazionale.
Secondo i dati Istat-Sha, le principali voci di spesa sanitaria delle famiglie includono l'assistenza sanitaria per cura (comprese le prestazioni odontoiatriche) e riabilitazione; i prodotti farmaceutici e apparecchi terapeutici e l'assistenza a lungo termine (LTC). Lo studio ha analizzato il peso economico crescente sostenuto dalle famiglie e le criticità del sistema della sanità integrativa.
"Ridurre la spesa out-of-pocket - commenta Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione Gimbe - richiede un approccio di sistema articolato in tre azioni: un progressivo e consistente rilancio del finanziamento pubblico; una maggiore sensibilizzazione dei cittadini per contrastare gli eccessi di medicalizzazione e una formazione mirata dei medici per limitare le prescrizioni inappropriate; una rimodulazione del perimetro dei LEA", conclude.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA