Anche nelle Marche prime otto ore
di sciopero di lavoratrice e lavoratori Ikea domani con presidio
davanti al negozio di Camerano (Ancona) dalle 9.30 alle 12.30.
L'iniziativa di protesta dopo la decisione di Filcams Cgil,
Fisascat Cisl e Uiltucs di "interrompere le trattative per il
rinnovo del contratto integrativo aziendale con la
multinazionale svedese del mobile che, grazie alla
professionalità delle sue lavoratrici e dei suoi lavoratori, ha
visto raddoppiare il fatturato nell'ultimo periodo". Da parte
sua Ikea conferma l'avvenuto stop delle trattative ma ribadisce
di "non aver proposto alcun peggioramento rispetto a quanto
riconosciuto dalle normative e dal Contratto Integrativo
vigente".
"Nonostante Ikea si presenti come un gruppo democratico e
inclusivo, non rispetta i suoi stessi principi nei confronti
delle lavoratrici e dei lavoratori. - attaccano i sindacati -
Dopo oltre un anno e mezzo di incontri serrati l'azienda ha
completamente ignorato le richieste sindacali, voltando le
spalle ai propri dipendenti", affermano i sindacati che
ritengono inaccettabili dell'azienda richieste quali il "mancato
riconoscimento delle maggiorazioni ai nuovi assunti, un sistema
derogatorio e peggiorativo delle professionalità, la
cancellazione della malattia statistica e l'obbligatorietà del
lavoro festivo". Le sigle sindacali parlano di "relazioni
territoriali ridotte al minimo con un gran numero di lavoratori
assunti part-time senza possibilità di integrazione oraria" e di
"introduzione di nuovi modelli di business con l'apertura di
nuovi punti vendita di prossimità nei quali è impedita
l'agibilità alle rappresentanze delle lavoratrici e dei
lavoratori con una limitazione di diritti degli stessi". Da qui
la decisione dei sindacati di proclamare "l'apertura dello stato
di agitazione e l'indizione di un primo pacchetto di 24 ore di
sciopero, articolato in 8 ore a livello nazionale e 16 ore a
livello territoriale", annunciando che proseguirà nelle azioni
opportune per modificare le scelte aziendali a tutela dei
diritti di tutti i dipendenti.
Ikea, In una nota, "conferma che, purtroppo, le negoziazioni
relative al rinnovo del Contratto Integrativo Aziendale si sono
interrotte dopo una lunga e importante trattativa, avendo
appreso che le Organizzazioni Sindacali hanno ritenuto non
soddisfacente la proposta aziendale presentata". "Pur nel
rispetto delle decisioni dei sindacati, siamo dispiaciuti
dell'esito riscontrato, in quanto l'impegno dell'Azienda era
volto a migliorare ulteriormente le condizioni economiche già
riconosciute a tutti i co-worker dall'attuale Contratto
Integrativo con interventi sia sul versante del welfare che
delle maggiorazioni, in Ikea già ampiamente migliorative
rispetto a quanto previsto dal contratto nazionale".
La proposta di Ikea, afferma l'aziena, "intendeva
incrementare le maggiorazioni per il lavoro domenicale e festivo
e creare un premio uguale e inclusivo accessibile a tutti i
co-worker, con un significativo aumento degli importi: ad
esempio per un addetto vendita full time l'importo del premio
avrebbe superato i 2mila lordi"; "sarebbero stati previsti
maggiori investimenti in formazione per sostenere i percorsi di
sviluppo dei co-worker attraverso l'accrescimento delle
competenze specialistiche, - prosegue - e l'introduzione di un
importo annuale per tutti i lavoratori da poter spendere su una
piattaforma di welfare in beni o servizi". La proposta,
prosegue, "comprendeva ulteriori benefit innovativi quali un
supporto alle persone che accedono a percorsi di procreazione
medicalmente assistita o per co-worker che intraprendono
percorsi di transizione di genere".
Ikea ribadisce "di non aver proposto alcun peggioramento
rispetto a quanto già riconosciuto dalle norme e dal Contratto
Integrativo vigente. In tal senso, ad applicare il Contratto
Integrativo vigente e tutti i benefici in esso previsti".
Per quanto riguarda "le aperture dei nuovi formati (Paop),
Ikea ribadisce che si tratta di formati innovativi che
consentono di essere più vicini alle esigenze dei clienti e
precisiamo che all'interno degli stessi tutti i diritti
sindacali previsti dalla normativa vigente sono garantiti".
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