Adriatico Mediterraneo Festival,
storico festival nato nelle Marche, che nel 2025 giungerà alla
diciannovesima edizione, è a rischio. "Ho letto con piacere le
ultime dichiarazioni del sindaco Daniele Silvetti che vorrebbe
far fare ad Adriatico Mediterraneo un salto di qualità,
trasformandolo in un evento di punta, identitario della città -
spiega il direttore artistico, il Maestro Giovanni Seneca -. E'
lusinghiero e fa ben sperare per il futuro. Al momento però, a
fronte di numerose proposte elaborate e inoltrate al Comune già
dall'autunno scorso, che ha più volte espresso il suo intento di
far tornare Adriatico Mediterraneo a splendere, ancora non sono
giunti segnali concreti, ma siamo ancora a livello delle buone
intenzioni".
Il tempo stringe e le opzioni con gli artisti traballano:
"Per costruire e organizzare una serie di attività importanti e
significative occorrono prima di tutto le risorse e poi tempi
giusti per la realizzazione del programma e per fare promozione.
I tempi degli artisti non sempre seguono quelli delle
amministrazioni e, a marzo ormai inoltrato, rischiamo di perdere
le tante opzioni prese con artisti e agenzie. Tra questi il
grande artista senegalese Youssou N'Dour, che ritorna quest'anno
sulle scene dopo molto tempo, presentando un nuovo album e ha
già iniziato da New York un tour mondiale che sta riscuotendo
successo ovunque. Noi lo abbiamo opzionato per una delle
pochissime date italiane e sarebbe un concerto storico per
Ancona, al momento, però, proprio per mancanza di impegni
concreti di spesa, non possiamo confermare l'opzione e rischiamo
di perdere l'opportunità di averlo ospite in città. Così è stato
per molti altri artisti, tra questi Max Gazzè con l'Orchestra
Popolare del Saltarello, proposto al Comune e ora in programma
in un'altra manifestazione proprio ad Ancona; oppure il
grandissimo chitarrista italo americano Al Di Meola".
Adriatico Mediterraneo è capace di valorizzare luoghi storici
di Ancona, come fatto per il porto con concerti rimasti nella
storia come Carmen Consoli e Alfio Antico su una chiatta davanti
al porto di Ancona, Giovanni Allevi nell'area della Fincantieri,
nello stesso palco che una settimana dopo ha ospitato Papa
Benedetto XVI, l'Orchestra di Piazza Vittorio, Luca Barbarossa e
l'Orchestra di Ambrogio Sparagna, solo per citarne alcuni. Senza
dimenticare i tanti eventi all'Arco di Traiano, quando il porto
non era stato mai individuato come luogo per concerti o attività
e poi le gite in barca lungo la costa, gli eventi al padiglione
dei retai in porto o al mercato ittico, le visite alla Casa del
Capitano, le esplorazioni in città, i tanti laboratori, i talk,
gli spettacoli di danza e le proiezioni cinematografiche in
quello che era il Teatro Studio della Mole, i concerti e le
mostre alla Mole Vanvitelliana, davanti al Teatro delle Muse,
in piazza San Francesco, all'Anfiteatro Romano, al Museo
Archeologico, in piazza Cavour o del Papa, alla scalinata del
Passetto. "La storia di Adriatico Mediterraneo parla da sé e
continua- chiarisce Seneca- nonostante tutto ad attirare
l'interesse del pubblico e dei media regionali e nazionali per
cui siamo speranzosi e convinti che questa amministrazione
saprà, con atti concreti e in tempi ragionevoli, darci la
possibilità di costruire una manifestazione complessa e
articolata come è Adriatico Mediterraneo, rilanciandola e
assicurardole il sostegno che merita e che anche la città
chiede".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA