"Sono felice di riportare in
scena ancora una volta la musica e la poesia di mio padre perché
fa bene al cuore e alla mente di tutti e credo sia davvero una
tachipirina per l'anima". Così Cristiano De Andrè in occasione
del suo ritorno sulle scene dopo cinque anni. Il nuovo tour è
partito con la data zero questo fine settimana da Termoli
(Campobasso) e proseguirà per tutta l'estate.
"Per me - ha detto aprendo il concerto - è un piacere
continuare a cantare le sue canzoni e credo che farlo sia anche
un dovere di figlio per dare soprattutto a chi non ha avuto la
fortuna di vederlo dal vivo di poter ascoltare comunque queste
canzoni cantate da me".
De Andrè ha ricordato che questo è un anno speciale perché è
il 25/o dalla scomparsa del padre, poi ha parlato delle canzoni
che compongono la scaletta del concerto, un viaggio di due ore e
mezza nell'opera del Faber che ha conquistato il pubblico del
teatro Verde: "Sono opere - ha spiegato - che raccontano un bel
pezzo di storia del nostro Paese, dalla metà degli anni sessanta
al nuovo secolo. Durante l'ultimo tour che abbiamo fatto
insieme, quello di Anime Salve, lui avrebbe voluto che io, dopo
gli arrangiamenti che avevo fatto per alcuni brani, prendessi in
mano altre sue opere per dargli un nuovo vestito, una nuova
vitalità. Poi purtroppo invece è successo quello che tutti
sappiamo e si è dovuto interrompere il tutto. Io però dopo
qualche hanno ho preso coraggio e l'ho fatto".
"C'è un filo rosso - ha chiosato - che lega le canzoni di mio
padre dalla prima all'ultima ed è la coerenza, il punto di vista
di chi sta sempre dalla parte degli esclusi. Ci ha insegnato
che non ci sono poteri buoni e che solo l'amore, la compassione
e il riconoscersi nei più deboli possono salvare l'uomo e di
conseguenza il mondo".
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