/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Merz verso il trionfo, ma è già rebus coalizione

Merz verso il trionfo, ma è già rebus coalizione

Rimonta della Linke, la Grosse Koalition non basta. Incubo Isis

BERLINO, 21 febbraio 2025, 09:31

Redazione ANSA

ANSACheck
© ANSA/EPA

© ANSA/EPA

L'atteggiamento di Friedrich Merz si fa via via più sicuro e lo sguardo ultimamente è spesso raggiante: l'eterno rivale di Angela Merkel sta per diventare cancelliere. La sua vittoria in Germania è data quasi per certa e già si fanno accurati calcoli sulle stime dei sondaggi, per capire come potrebbe essere la prossima coalizione. Con la rimonta dei piccoli partiti, un ritorno della Grosse Koalition, lo schema di gioco preferito di Angela Merkel, diventa infatti più improbabile. Ed è l'inattesa ascesa della Linke, la sinistra, con cui Olaf Scholz ha escluso ogni coalizione, a far immaginare a questo punto un futuro governo tripartitico, come quello appena fallito nella Germania abituata un tempo alla stabilità. Intanto, nella Repubblica destabilizzata dagli ultimi attentati, Bild ha riferito di un appello dell'Isis che incita a colpire proprio nelle città tedesche: a Berlino, Monaco, Francoforte, ma anche Vienna, Bruxelles, Anversa e Salisburgo.
    "Che aspetti? Le strade sono piene di obiettivi! Colpisci!", è il testo rilanciato dal media Al Saif, piattaforma vicina allo Stato islamico. Parole che rievocano l'attacco dell'afghano, piombato su una manifestazione sindacale giovedì scorso nel capoluogo bavarese. Un ennesimo trauma per i tedeschi, messi di fronte ancora una volta alla morte di una bimba di due anni e della madre, e a un bilancio di oltre 30 feriti. Tornando alla corsa elettorale, in vista del voto di domenica le tv diffondono anche immagini inedite: il leader della Cdu in veste di pilota, immortalato in uno dei momenti dedicati al suo hobby preferito, pronto al decollo. Il cancelliere impegnato a vogare in canoa. E il contrasto al momento non potrebbe essere più calzante: con il candidato dei conservatori in testa ai sondaggi con un 30% di preferenze e il Kanzler uscente indietro con l'Spd al 15, stando agli ultimi dati Insa. In questo scenario il 7% della Linke rende improbabile che i numeri bastino per un'alleanza fra Unione e Socialdemocratici, e l'ipotesi in pole è quella della cosiddetta coalizione 'Kenya', dai colori nero, rosso e verde dei tre partiti. L'ultradestra di Afd al 21% non avrebbe approfittato ulteriormente dell'endorsement americano, rilanciato a Monaco da JD Vance, ma resta in sella al secondo posto, prima dell'Spd e dei Verdi di Robert Habeck al 13.
    Vengono tenuti d'occhio con forte interesse anche gli altri piccoli partiti, il Bsw di Sahra Wagneknecht dato al 5%, mentre i liberali sarebbero di nuovo al 4 e continuerebbero a rischiare di mancare la soglia per l'ingresso al Bundestag. Ma come ha fatto il partito fatto a pezzi dall'uscita della moglie di Oskar Lafontaine ad uscire all'improvviso da una crisi che sembrava esistenziale? Secondo Robin Alexander, vicedirettore della Welt, "la campagna Antifa lanciata da Spd e verdi contro Merz" dopo l'apertura ad Afd sulla stretta ai migranti al Bundestag sarebbe stato "un autogol" della sinistra progressista: sono proprio loro che hanno rilanciato la Linke, ha osservato in un talk show del suo giornale. Tesi non isolata. Anche i post della parlamentare Heidi Reichinnek, che spopola su Tik Tok, avrebbero dato un forte contributo all'impressionante risalita di un partito rimasto per mesi in agonia.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza

ANSA Corporate

Se è una notizia,
è un’ANSA.

Raccogliamo, pubblichiamo e distribuiamo informazione giornalistica dal 1945 con sedi in Italia e nel mondo. Approfondisci i nostri servizi.