Gli operatori della centrale
nucleare di Krško (Nek), in Slovenia a circa 120 chilometri da
Trieste verso il confine con la Croazia nella Carniola Bianca,
hanno localizzato la perdita riscontrata giovedì scorso, in
seguito alla quale è stata dapprima ridotta gradualmente la
potenza del reattore per poi arrivare allo spegnimento il giorno
dopo. Nek ha comunicato di aver attivato tutte le procedure del
caso, in modo da accertare le cause della perdita e predisporre
un piano d'azione. Secondo quanto riferito, l'operazione
richiederà diverse settimane, poiché il guasto si trova in una
conduttura collegata al sistema primario difficile da
raggiungere. Oltre agli operatori di Nek, nella centrale sono
sempre presenti rappresentanti dell'Autorità nazionale per la
sicurezza nucleare (URSJV), coadiuvati da esperti internazionali
in modo da ottenere un'analisi più dettagliata della causa della
perdita, poiché "riparare il danno senza eliminare la causa non
garantisce la sicurezza nucleare a lungo termine", si legge nel
comunicato dell'URSJV. Lo spegnimento a freddo significa che la
centrale non produce elettricità, quindi la temperatura e la
pressione nel circuito primario sono significativamente ridotte
per garantire di lavorare in sicurezza.
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