La Commissione europea apre a
società civile, mondo accademico e imprese nella stesura del
codice di condotta per i fornitori di modelli di intelligenza
artificiale generica (Gpai). L'Esecutivo comunitario ha deciso
di avviare una consultazione pubblica per raccogliere pareri di
più stakeholder che confluiranno nella prossima bozza del codice
di condotta sui modelli Gpai, uno dei pilastri dell'AI Act, la
nuova legge europea sull'intelligenza artificiale, in vigore dal
1 agosto.
Nei giorni scorsi, un gruppo di europarlamentari, tra cui il
relatore dell'AI Act, Brando Benifei, aveva scritto alla
Commissione per chiedere di rendere più inclusivo il processo
per la stesura del codice di condotta, destinato a influenzare
la governance globale dell'IA. La Commissione, era stato
l'avvertimento, sembrava orientata a coinvolgere inizialmente
solo i fornitori di modelli Gpai interessati, con il rischio di
"consentire loro di fatto di definire da soli le pratiche
concrete".
Ora la svolta di Palazzo Berlaymont. L'Ufficio europeo per l'IA,
istituto in seno alla Commissione, ha chiesto di presentare
contributi a un'ampia gamma di soggetti interessati, tra cui il
mondo accademico, gli esperti indipendenti, i rappresentanti del
settore, come i fornitori di modelli di IA per scopi generali o
i fornitori a valle che integrano tali modelli nei loro sistemi
di IA, le organizzazioni della società civile, i titolari di
diritti e le autorità pubbliche.
La consultazione, aperta fino al 10 settembre, verterà su
settori critici come la trasparenza, le norme sul copyright,
l'identificazione e la valutazione del rischio, la mitigazione
del rischio e la gestione interna del rischio. L'AI Act prevede
un approccio a due livelli per i Gpai, con i modelli che
presentano rischi sistemici soggetti a obblighi più stringenti.
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