Nuova stretta della Casa Bianca alle esportazioni di chip per l'intelligenza artificiale, nel tentativo di limitare l'ascesa tecnologica della Cina e di altri rivali. Le nuove disposizioni impongono dei limiti alle esportazioni di chip per l'IA verso la maggior parte dei Paesi, con esenzioni per gli alleati più stretti come Giappone, Regno Unito e Corea del Sud. Dieci gli Stati europei esentati dalle restrizioni, tra cui Italia, Germania, Francia e Spagna. Oltre alla Cina, Paesi come la Russia, l’Iran e la Corea del Nord rimangono esclusi dall'accesso a questa tecnologia critica. "Gli Stati Uniti sono alla guida dell'IA ora, sia nello sviluppo sia nel design dei chip, ed è essenziale che la situazione resti immutata", ha dichiarato la segretaria al Commercio Usa, Gina Raimondo. I nuovi limiti riguardano le unità di elaborazione grafica (GPU) avanzate, essenziali per l'addestramento dei modelli di IA, e introducono requisiti di licenza a livello mondiale per le tecnologie di IA all'avanguardia. I principali fornitori di cloud, come Microsoft e Amazon, dovranno affrontare nuovi processi di autorizzazione per stabilire centri dati a livello globale in base a condizioni rigorose.Dura la reazione di Pechino che ha definito le norme che limitano l’accesso sull’export di chip di IA una "flagrante violazione" delle regole commerciali internazionali. L'annuncio - afferma Pechino in una dichiarazione - "è un altro esempio della generalizzazione del concetto di sicurezza nazionale e dell'abuso del controllo delle esportazioni, e una flagrante violazione delle regole economiche e commerciali multilaterali internazionali”. E preoccupazione è stata espressa anche da Bruxelles per la scelta di limitare l’export dei chip di IA ad alcuni Stati membri dell'Ue e alle loro imprese. “Riteniamo che sia anche nell'interesse economico e di sicurezza degli Stati Uniti che l'Ue acquisti chip avanzati di intelligenza artificiale dagli Stati Uniti senza limitazioni. Collaboriamo strettamente, in particolare nel campo della sicurezza, non siamo un rischio” hanno dichiarato la vice presidente della Commissione per la Sovranità tecnologica, Henna Virkkunen, e il commissario europeo per il Commercio e la Sicurezza economica, Maros Sefcovic.
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