"Se non saranno rifinanziati in
tempi brevi gli ammortizzatori sociali, in Piemonte circa 10
mila posti di lavoro solo nel settore metalmeccanico rischiano
di sparire". Lo rileva la Fim piemontese, secondo la quale a
farne le spese saranno soprattutto i lavoratori del comparto
automotive. Anche nel settore siderurgico, con gli stabilimenti
della ex Ilva di Novi Ligure e Racconigi, sono in bilico più di
un migliaio di addetti così come in altri comparti industriali.
"Il presidente Cirio apra subito il tavolo sugli
ammortizzatori sociali da lui annunciato e avvii anche un
confronto con il sindacato su un piano straordinario di
formazione per supportare la trasformazione in atto. Il fattore
tempo è decisivo per dare una prospettiva di futuro a migliaia
di lavoratori piemontesi" ha chiesto il segretario regionale
Cisl, Luca Caretti al consiglio generale del sindacato. "Sono
migliaia i posti di lavori a rischio in regione soprattutto nel
settore automotive e siderurgico, con i gruppi industriali
Stellantis ed ex Ilva sorvegliati speciali. Preoccupa l'indotto
auto, che in regione occupa decine di migliaia di addetti e
soprattutto il futuro di Mirafiori che, nonostante le
affermazioni di Tavares, continua a svuotarsi e a ridurre gli
organici in attesa di nuove produzioni come la nuova 500 ibrida
dal 2026".
Tra i temi al centro dell'incontro della Cisl Piemonte le
vertenze aziendali aperte in regione - da Mirafiori alla Sfc
Solutions fino alla Barry Callebaut) - il tavolo nazionale
sull'automotive e Stellantis, i temi principali dell'agenda
sindacale dei prossimi mesi e l'avvio del precorso congressuale
che si concluderà a maggio 2025 con la celebrazione del XIV
Congresso regionale Cisl.
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