Con l'accusa di avere importunato
con delle avance troppo spinte due giovanissime amiche, un
venticinquenne è stato condannato a sei anni di carcere dalla
Corte d'appello di Torino. I giudici hanno confermato la
sentenza del processo di primo grado. Il caso risale al 2018,
quando le ragazze avevano 14 e 16 anni e l'imputato 19. Una
delle due, avvicinata dall'amico sul pianerottolo di casa,
secondo la ricostruzione della procura sarebbe riuscita a
sottrarsi dicendo che "stava arrivando la mamma"; la seconda gli
chiese cosa stesse facendo, poi gli diede un piccolo morso.
In aula il venticinquenne ha detto che entrambe erano
consenzienti: "Se il mio atteggiamento è stato male interpretato
mi dispiace, ma se si parla di violenza sessuale non riesco a
chiedere scusa per un reato che ritengo di non avere commesso".
Il suo difensore, l'avvocato Andrea Cagliero, ha affermato che i
racconti delle ragazze (costituite parte civile con le avvocate
Valentina Colletta e Maria Rosa D'Ursi) presentano numerose
contraddizioni e che il processo d'appello non ha fugato i
dubbi.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA