Si è chiusa con un bilancio di
44mila spettatori la diciottesima edizione di MiTo, il festival
che unisce Milano e Torino e che per il primo anno ha avuto la
direzione artistica del compositore Giorgio Battistelli.
Si tratta di un numero inferiore ai 50mila dello scorso anno
ma che dipende anche dal numero degli spettacoli: sessanta
quelli del 2023 contro i cinquanta di quest'anno. Ma la qualità
non si misura solo attraverso i numeri.
Questa edizione, che ha avuto come tema i 'moti', si è aperta
con l'esecuzione della Nona di Beethoven in piazza San Carlo a
Torino dove si sono svolti anche i concerti di Ludovico Einaudi
e dei 100 cellos insieme ai violoncellisti Giovanni Sollima e
Enrico Melozzo, sorta di festival nel festival. Soldout la
conclusione con la "Principessa di gelo", spettacolo sulla
Turandot di Puccini con i giovani studenti delle scuole di
Milano e Torino. Ma soldout anche la Filarmonica della Scala
che, nel teatro milanese, ha fatto un tributo al compositore
Wolfgang Rihm, da poco deceduto. Nella programmazione hanno
trovato spazio i due appuntamenti di Stefano Massini su Martini
& Rossi, gli oratori con coro su Milan e Torino (il prossimo
anno si replica con Inter e Juventus).
Soddisfatti gli assessori alla Cultura di Torino, Rosanna
Purchia, e Milano, Tommaso Sacchi, del "programma che ha saputo
coniugare tradizione e innovazione, esplorando collaborazioni
inedite".
"La collaborazione con la Città di Lione avviata quest'anno -
hanno aggiunto - diverrà un appuntamento stabile a partire
dall'edizione 2025, con significativi sviluppi per entrambe le
città".
All'edizione di quest'anno sarà comunque dedicato un racconto
che verrà trasmesso da Rai Cultura domenica 13 ottobre alle
21.15 in prima visione su Rai5 nel programma "Punto nave. mappe
per l'immaginario" dal titolo "I moti di MiTo", con la regia di
David Doplicher.
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