Un presidio contro il Ddl Sicurezza si è svolto oggi a Torino in piazza Castello. Una delegazione di manifestanti è stata ricevuta in Prefettura, alla quale è stato chiesto di farsi carico di comunicare al governo la richiesta di ritirare il decreto, e di trasmettere al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, un documento redatto dall'assemblea 'Rete liberi di lottare' contenente le critiche al provvedimento.
"Questo Ddl - ha spiegato Gianluca Vitale, avvocato torinese, fra i componenti della delegazione - è eversivo dell'ordine costituzionale perché tende a negare radicalmente la libertà di dissentire, protestare, lottare. Ma una democrazia che non accetta questo tipo di conflitto non è una democrazia: è un'altra cosa".
In piazza si sono visti simboli e bandiere di partiti, movimenti e comitati tra cui Rifondazione Comunista, No Tav, Non una di Meno, Coordinamento Piemonte dei diritti umani, anarchici. Il presidio è stata l'occasione di rilanciare anche altri temi di attualità come lo stop "al genocidio" in Medio Oriente o, in ambito locale, il "no" alla costruzione di un complesso edilizio in un'area verde alle porte della città chiamata Parco del Meisino.
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