Non solo i dazi di Trump ma
soprattutto i rincari attesi sul fronte dell'energia, delle
commodity e della logistica spaventano le imprese cuneesi. La
rilevazione trimestrale di Confindustria Cuneo segna un calo di
15 punti sulle stime legate alla produzione manifatturiera:
-8,1%, dal +7,3% di settembre.
Scendono in parallelo ordini (-10,5%) e redditività (-7,6%),
ma restano in positivo, benché in calo, le attese sulla
produzione (+4,1%). Gli investimenti rientrano nei programmi di
tre quarti delle 300 aziende della manifattura intervistate, con
il 25,9% - in aumento dal 23,7% dell'ultimo trimestre 2024 - che
pianifica investimenti di portata significativa. Va nella stessa
direzione l'indice di utilizzo di impianti e risorse, attestato
al 77,2%. Restano negative al -4,8%, ma in fase di ripresa, le
stime sulle esportazioni.
La speranza - sottolinea il centro studi di Confindustria - è
che i dati riflettano anche un eccesso di prudenza già
riscontrato più volte a inizio anno. "Anche nei momenti di
incertezza, le aziende della provincia di Cuneo sanno
trasformare le sfide in opportunità", commenta il presidente di
Confindustria Cuneo Mariano Costamagna, sottolineando la tenuta
degli investimenti.
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