Contro la peste suina africana in
Piemonte arriva la deroga al divieto di abbattimento dei
cinghiali nelle cosiddette zone di restrizione 1, quelle sicure.
Ad annunciarlo il presidente della Regione Alberto Cirio,
l'assessore Paolo Bongioanni e il commissario straordinario
nazionale Giovanni Filippini. "È una grossa novità - sottolinea
Cirio - perché è un cambio di paradigma che ci permette di dire
che bisogna abbattere i capi per contenere la malattia, con il
depopolamento di una specie invasiva che va contenuta anche per
agricoltura e sicurezza delle persone. Da questa azione
otteniamo dunque una serie di benefici".
"Da oggi - spiega Cirio - nella zona 1 si potrà attuare il
depopolamento dei cinghiali con la caccia di contenimento, che
non è la caccia ordinaria, in un regime di controllo garantito
dalle istituzioni". Bongioanni conferma che 'la malattia è sotto
controllo. A fronte di una grande azione di controllo che è
stata esercitata e del monitoraggio costante possiamo
intervenire nelle zone 1 con il controllo dei cinghiali, quindi
con gli abbattimenti, creando una zona franca fra quella infetta
e quella indenne. Le azioni messe in campo oggi ci aiutano ad
andare nella direzione del controllo e della tutela".
"Dall'analisi dei dati - spiega Filippini - in questo momento
in Piemonte possiamo alleggerire alcune misure derogando alla
possibilità di caccia. Il nostro obiettivo - ribadisce il
commissario straordinario - è tenere il virus all'interno delle
zone infette, perché ci vorrà tempo per toglierlo anche da
queste zone. Stiamo quindi dando deroghe nelle zone in cui siamo
certi che il virus non è presente. Monitoreremo la situazione e
con la massima prudenza prenderemo tutte le misure sulla base
dei risultati".
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